Le voci del fiume

Un capolavoro. Si viene trascinati nella corrente del racconto, a più voci, della storia, delle miserie, delle meschinità, degli abbandoni, delle compromissioni, del riscatto, dei riposizionamenti. Povere vite, protagoniste per un po', poi allo sbando, sballottate nella " memoria che si sfolla". Follia, cinismo, avidità, tradimento. Grande storia, di storie minute, come il mormorio del Pamano, prima della fine. Inaspettata. Un libro che è un dono raro

Questo libro parla degli strazi di una guerra civile, di maschere dietro cui nascondersi per porre eroicamente rimedio ad un proprio errore del passato o per lavarsi la propria ipocrita coscienza di fronte ad una società, che, nonostante lo scorrere del tempo, cambia ma resta legata al passato. Si tratta di un romanzo sulla memoria, e su quanto essa possa essere influenzata e influenzare il presente. Da non perdere.

Un libro potente, che mi porto dentro a distanza di mesi dalla sua lettura. Un intreccio che definirei geniale nella sua complessità e coerenza; figure descritte così bene da risultare indelebili. Le prime pagine risultano "difficili" per i continui rimandi temporali e per il susseguirsi di figure che poi acquistano uno spessore sempre maggiore, come un puzzle che, pezzo dopo pezzo, restituisce un'immagine chiara. E un finale che è come un pugno allo stomaco… La scrittura di Cabrè è straordinaria, crea dipendenza… Eppure, dopo Le voci del fiume, ho dovuto prendere una pausa dalla "lettura", tale è stato lo scompiglio emotivo che ne è seguito. Straordinario e imperdibile, concordo.