Van Thuan. Libero tra le sbarre

La figura del vescovo prigioniero è viva, palpitante e persuasiva nella sua umanità semplice e vigorosa. La pacatezza e la pazienza di Van Thuan resistono a tutte le prove perché attingono al suo rapporto solido e amoroso con Gesù presente. Nessuna sbavatura sentimentale, ma piuttosto l'energia propria di un cristiano autentico veramente capace di sfidare la Storia.

Vita romanzata (ma ciò non significa non fedele) del Cardinale Van Thuan. Stupisce la sua semplice fede e serenità nella dura prova della detenzione a motivo della fede.

Non si è preparati alla ricaduta sul proprio cuore della lettura di questo libro. Perché incontrare la figura di Van Thuan non può lasciare nessuno come era prima. Un eroe? Un santo? Lui stesso non avrebbe lasciato usare queste parole nei suoi confronti. Perché considerava il suo essere passato attraverso i drammatici tredici anni di prigionia – nove in isolamento stretto – senza mai tradire la sua fede e la sua vita, senza cedere alle sofferenze, alle minacce, alle lusinghe, al calcolo, li considerava non eroismo, ma niente altro che la sua fede, la sua comunione vissuta col Cristo presente, che dona la massima libertà in qualunque situazione. Niente gli è stato risparmiato: rinchiuso in un carcere che era un putrido pozzo infestato da serpenti e topi; caricato, in catene con altri prigionieri, nella stiva di una nave che affrontava tempeste tropicali; esiliato in un villaggio sotto la custodia di spie del regime. Ma niente ha piegato la sua serena fiducia nella Provvidenza, serenità e fiducia che si comunicavano inevitabilmente, per una inarrestabile osmosi, a chiunque entrasse in contatto con lui: compagni di prigionia e di sofferenza, amici, perfino spie e carcerieri sono stati trasformati nella loro umana consistenza dal contatto con lui. Per questo anche chi legge non può sottrarsi al confronto tra la propria piccola coscienza e l’immensità di quella di questo piccolo grande, grande uomo.