Il vagabondo delle stelle

“Che cosa avreste fatto se foste stato libero?” “Forse niente: queste qualità eccessive del mio cervello si sarebbero disperse in futilità. La prigionia ha concentrato in un solo punto tutte le mie facoltà fluttuanti qua e là: si sono scontrate in uno spazio angusto; e voi sapere che dallo scontro delle nubi nasce l’elettricità, dall’elettricità il lampo, dal lampo la luce.” Queste parole dell’abate Faria all’incredulo Edmond Dantes esprimono bene la capacità dell’intelligenza umana di sapersi adattare alle situazione più difficili. Anche Darrell Standing, il protagonista del romanzo di Jack London, come Faria, è costretto a passare i suoi giorni rinchiuso in una cella, e anche lui sarà in grado di trovare il modo di comunicare con l’esterno e lasciare un messaggio. Faria lascerà una mappa che sarà l’inizio della storia del conte di Montecristo, Standing invece scriverà un testamento che è esso stesso il romanzo. Nei lunghi giorni di camicia di forza, il professore detenuto riesce a procurarsi una piccola morte che gli consente di staccarsi dal corpo e viaggiare con la mente verso altre epoche e luoghi lontani. In un solo romanzo leggiamo così tanti racconti, che hanno come protagonista lo spirito umano, indistruttibile nel tempo e pronto a reincarnarsi in forme sempre diverse. Nelle pagine di London confluiscono varie teorie scientifiche e filosofiche, l’autore mescola la metempsicosi all’evoluzionismo, il risultato è una storia in grado di mostrarci l’umanità in momenti diversi, ma sempre accomunata dal desiderio di giustizia. Le parole di Jay Williams nella postfazione ci illuminano sul senso di questo viaggio dell’anima: “Nel potere della parola noi scopriamo la vita eterna o lo spirito della razza umana. I ricordi vengono trasmessi da una generazione all’altra grazie al potere della parola. Ecco cosa rende eterna la vita, e la parola prende la forma del racconto, del mito, della storia.”

Il protagonista, Darrel Standing, è un giovane professore macchiatosi di omicidio e detenuto presso la prigione di San Quentin,California. Il direttore del carcere, a causa di una falsa notizia che vede come oggetto protagonista proprio Standing, decide di farlo confessare a suon di bastonate e di camicia di forza: maltrattamenti e abusi di potere in voga da parte delle forze carcerarie di quel periodo, abusi e maltrattamenti così orrendi da ledere ogni forma di morale e dignità umana. Per riuscire a sopportare il dolore fisico causato dalle pratiche di detenzione, grazie al suggerimento di un altro detenuto, Ed Morrel, Darre Standing adotta la pratica dell'autoipnosi, riuscendo a vivere esperienze extracorporee che lo porteranno a viaggiare nel tempo e a vivere le proprie vite precedenti, dell'uccisione di Gesù, alla guerra dello Utah (meglio conosciuta come tragedia di Mountain Meadows). La scrittura è scorrevole, impregnata di morale: cos'è la morte, se la vita è spirito e lo spirito è immortale? "Il vagabondo delle stelle" è un romanzo che ha contribuito a sensibilizzare la società dell'epoca sulle leggi carcerarie, una sorta di romanzo denuncia sulle condizioni di detenzione e sui metodi adottati dalla giustizia per la rieducazione sociale, compresa la pena di morte, ancora tristemente attuale.

Davvero originale, interessante e riflessivo..