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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Dirigendo un coro di voci esilaranti e di situazioni pirotecniche, Pino Imperatore si conferma un maestro dell’umorismo, quello che unisce l’allegria e l’amarezza, compiendo il grande miracolo di farci ridere delle nostre stesse debolezze e assurdità.
«Con dialoghi irresistibili, colpi di scena e messaggi di grande valore etico, mostra gli aspetti più cafoni e ridicoli della criminalità, rispolvera la grande tradizione comica napoletana e fa ridere e riflettere.» - la Repubblica
«La Napoli di Pino Imperatore è una città viva e vibrante. Bella tanto quanto l’originale.» - La Stampa
Tonino Esposito ci prova, a seguire le orme del padre, defunto boss del rione Sanità, e a diventare un criminale come si deve. Ma per quella vita ci vuole stoffa, e lui quella stoffa proprio non ce l’ha. Goffo, ingenuo, nullafacente e perseguitato dalla sfortuna, sembra incapace di combinarne una buona. Canzonato dalla moglie, dai quattro figli, dai suoceri, dalla domestica ucraina e persino da due iguane e da un coniglietto, è la pecora nera della famiglia e il delinquente più maldestro nella storia della camorra.Quando anche ’O Capitano, lo spirito di un ufficiale spagnolo che gli parla mediante un teschio presente nel cimitero delle Fontanelle, si rifiuta di dare ancora ascolto ai suoi lamenti e lo incita a darsi finalmente una mossa, Tonino capisce di aver toccato il fondo. Decide perciò di cambiare strada e di cercarsi, per la prima volta in quarantacinque anni, un lavoro onesto. Ma i guai non tarderanno a raggiungerlo, così come gli uomini del clan che hanno in mente per lui un compito ‘molto speciale’.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sembra che il percorso degli Esposito sia finito. Forse, in quest'ultimo capitolo, Tonino ritrova un po' di sé stesso e scopriamo che non è solo in questa sua ricerca, perché anche altri personaggi stavano attraversando la vita con un equilibrio precario. Certo è che ha fatto più danni Tonino alla camorra e alla mafia di quanto sia riuscito a farne il vecchio commissario Cattani ai tempi della Piovra. Un libro che è spensierato e divertente solo in apparenza...
Non avete idea di quanto abbia aspettato il nuovo capitolo incentrato sulle avventure tragicomiche della famiglia Esposito! Anche perché dopo aver letto il finale del secondo libro... che amarezza! Non poteva finire così! Otto anni si è fatto aspettare, Pino Imperatore, ma del resto certe dinamiche dovevano esser lasciate maturare. "Tutti Matti Per Gli Esposito" è ambientatonel 2020, durante la pandemia, e l'autore ne ha disegnato gli effetti sulla famoglia; sopratutto su Tonino, il protagonista, figura fantozziana che cerca da sempre il suo posto nel mondo, nonostante la sua inettitudine. Figlio di un boss della camorra morto in una faida intestina per mano del suo braccio destro, Tonino non ha per nulla il DNA del camorrista, pur desiderando intimamente percorrerne le orme. I capitoli precedenti ci avevano portato a una tragica stasi, in cui a farne le spese è stata Tina, figlia maggiore e prediletta di Tonino, costretta sulla sedia a rotelle per via di un proiettile esploso in uno scontro a fuoco. E dunque, otto anni dopo ritroviamo Tonino, estromesso dai giri camorristici, condurre una vita insignificante, schernito da moglie e figli, sfortunato (ma soprattutto inetto) anche nella ricerca di un lavoro onesto. Accade però che con l'avvento della pandemia i due boss che reggono i traffici nella Sanità hanno bisogno di tirarsi indietro e affidare la reggenza ad una "testa di legno". E dunque, ecco che Tonino torna in gioco. Romanzo rasserenante, personaggi "accoglienti" (come lo sono tutti quelli inventati dall'autore) e situazioni grottesche che innescano dinamiche esilaranti. Perché della camorra si deve anche ridere, per depotenziarla. E gli Esposito e il loro mondo ci aiutano a farlo, col sorriso - anche amaro, ma quanto bene ci fa!
Partiamo da una citazione del Premio Nobel per la letteratura Henri Bergson che piu’ o meno suona cosi’: ”La risata deve soddisfare determinati requisiti e deve avere un significato sociale.” Ebbene, ho letto il libro con un sorriso costantemente stampato sul viso. L’Humor e’ dosato nella misura giusta e nei momenti giusti. L’autore, come nei romanzi precedenti sugli Esposito ,riesce a rappresentare situazioni altrimenti penose con intelligenza ed ironia fine, leggera e mai sopra le righe. Un bel romanzo non solo dal punto di vista umoristico.
Recensioni
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