Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde

A Londra, il signor Enfield racconta all’amico avvocato Utterson uno strano episodio. Una notte un uomo, camminando a passo veloce, ha travolto una bambina continuando indifferente per la sua strada. Fermato dai passanti, ha accettato di pagare un indennizzo di cento sterline. E’ entrato in una casa tetra e ne è uscito con un assegno firmato dal noto e stimato dottor Jekyll. Si chiama Edward Hyde. Ha la chiave di quel portone, ma non abita lì: è il laboratorio sul retro della casa di Harry Jekyll. Un anno dopo, un anziano signore è ucciso a bastonate sotto gli occhi di una testimone, che osserva dalla finestra. La donna riconosce l’assassino: è Mr. Hyde. La polizia e Utterson vanno a casa sua ma Hyde è scomparso. Jekyll sembra costernato dalla notizia e consegna all’avvocato una lettera inviatagli dallo stesso Hyde, che dice di trovarsi in luogo sicuro. Il medico si chiude in casa, non vuole vedere nessuno. Qualcosa non va, ma gli amici non sanno come agire. Tutto si svelerà nel drammatico finale, attraverso una lettera che Jekyll lascia per Utterson. Il libro è forse il più famoso classico del terrore, in cui, con drammatica e inquietante lentezza, due amici capiscono che lo stimato dottor Jekyll e il sadico mister Hyde hanno qualcosa in comune. Non solo la casa con annesso laboratorio chimico; non solo la calligrafia somigliante e un’incomprensibile amicizia; c’è un legame nascosto e perverso fra il medico e il sadico assassino. E’ una storia psicologica di dipendenza e terrore. Finché emerge l’orribile verità. E’ un’allegoria sulla dicotomia fra bene e male, presente in ognuno di noi. Spesso il male è più attraente e gratificante del bene, avendo la certezza dell’impunità; quando si è fatta una scelta estrema, è impossibile tornare indietro. E’ un romanzo che si collega a “Frankenstein” e a “Dracula”: sono storie ottocentesche che conservano intatta la suspense e l’atmosfera di orrore crescente. Interessanti le note biografiche finali.

è un libro scritto bene ke tratta un argomento veramente difficile quale il conflitto del bene e del male ke vi può essere in una persona!ho letto altri libri ke trattavano qst stesso argomento che al kontrario cadevano nella retorika...d'altro kanto infatti è molto difficile parlare di qst dualismo senza caderci!ed è pr qst ke ho apprezzato di qst libro! ke konsiglio a tutti gli appassionati di lettura

ritengo che questo romanzo ci voglia mettere in risalto i due e non che fondamentali aspetti del nostro carattere:il bene e il male.Purtroppo il male vince sul bene nonostante la buona volontà dello scienziato.Questo ci fa capire quanto l'uomo sia fragile psicologicamente e di come realmente non riesca a fare a meno del loto malvaggio di se stesso.