Il sopravvissuto

e inconsistente

I continui riferimenti alla sfera sessuale annoiano il lettore. Il sopravvissuto è il personaggio debole del libro, non suscita compassione, empatia, simpatia o disprezzo, è un individuo che si crede alternativo essendo semplicemente banale. Nonostante queste critiche, alcune riflessioni presenti nel libro, specialmente sul sistema scolastico italiano, sono meritevoli di considerazione e offrono spunti per un approfondimento. Interessanti anche i racconti delle lezioni tenuti dal professore agli alunni e riportate nel suo diario.

Non mi ha mai pienamente coinvolto, la lettura dei vari capitoli è stata un'alternanza di impressioni positive ed estremamente negative, a volte mi è sembrato che fossero il frutto di una ricerca, come se all'interno della drammatica vicenda narrata, per la quale, peraltro, le accurate motivazioni filosofiche sono risultate piuttosto prevedibili ed il tentativo di camuffare il ricorso ai soliti luoghi comuni non riuscito, fossero state inserite delle fredde informazioni di vario carattere, in sostanza come se Il Professore abbia voluto dare qualche lezione anche ai lettori. Contrariamente alle aspettative nate dopo la prime pagine e, credo, alle intenzioni dell'Autore, non ho trovato il racconto così intimo ma, sorprendentemente distaccato, quasi indifferente, forse a causa dei personaggi, tutti, stereotipati fino all'inverosimile che mi hanno tolto presto la curiosità e l'interesse. Mi dispiace, questo non mi è proprio piaciuto, ma concederò la "rivincita" a Scurati.