Il silenzio dell'acciuga

L'acciuga é una bambina cresciuta dalla famiglia come un maschio, che riscopre la sua femminilità quando diventa oggetto delle attenzioni di un ragazzo molto più grande di lei..... Un romanzo molto forte, specie nella parte finale ad effetto shock.

Potente,doloroso,sconcertante.Prosa intensa,semplice,ma ogni parola pesa,è scelta con cura. Due bambini Tresa e Gero,un padre padrone,per cui sono un peso,che cerca di mortificare la femminilità di Tresa secondo la"tradizione che la femmina di casa si piegasse alle regole senza obiettare"e che,da un giorno all'altro,li affida alla zia Rosa,sorella della mamma morta. A casa della zia inizia una nuova vita,"l'inizio della meraviglia,l'inizio del terrore". Da lei Tresa impara che"essere femmina non aveva niente a che fare coi capelli,con i vestiti,con le cianfrusaglie che mio padre mi aveva vietato persino di desiderare.Non c’entravano i modi di fare e di atteggiarsi..Solo una cosa c’entrava...:la libertà.La libertà di essere quello che volevo essere,quando volevo". Difficile in un paese alle pendici dell'Etna,dove"mentre il resto del mondo si apriva come gambe di donna e confezionava la sua rivoluzione...il fragore del sessantotto in arrivo si avvertì appena...bastava poco,pochissimo perché si gridasse allo scandalo".Un paese in cui alle donne non resta altro che chiedere scusa. Tresa cresce in un mondo in cui il fratello,come il padre,la preferisce brutta e mascolina;Sasà,il suo migliore amico,la vorrebbe tutta per sé,la vorrebbe plasmare a sua immagine,plasmarne anche i pensieri;i compagni di classe la deridono per l'aspetto fisico,masculina,acciuga la chiamano;un qualsiasi sconosciuto per strada si sente in diritto di fischiarle dietro e seguirla;ed infine Giuseppe... Un romanzo su come l'ambiente ed il vissuto segnano un modo di essere"un modo che non veniva da me,che aveva origini remote.Un modo di cui ero figlia e di cui forse un giorno sarei stata madre". Si parla di sentimenti,disagi, dolori,speranze,desideri taciuti,e di come troppo spesso si finisca per colmare i vuoti"sotterrandoli dietro strati di silenzio". Quel silenzio nemico delle donne ed alleato di chi su di esse compie ogni genere di violenza. Peccato non sia tra i finalisti del premio Strega!

Una volta iniziato non sono riuscita a interromperne la lettura. È una storia così profondamente e intensamente femminile che è difficile non rimanerne coinvolti. E poi la scrittura è così limpida, essenziale davvero una bella sorpresa.