Il segreto del Voltone. Il commissario Botteghi e una vecchia storia livornese

Il divertimento di un giallo poliziesco è amplificato al massimo dall'ambientazione in una Livorno reale e presente a confronto con il suo passato. Nessuno spoiler ma quando si arriva sotto il fosso di piazza della repubblica sembra di sentirne l'odore Il commissaro Botteghi è sempre lui con la sua incessante sofferenza e l'intelligenza istintiva labronica che lo porta a bomba giro dopo giro Lettura avvincente senza pause e come ci ha abituato collaveri non vediamo l'ora di ricominciare un'altra storia ogni anno

Il libro l'ho letto un paio di mesi fa. La storia è bella, ben articolata e scorrevole fin quasi alla fine. Il cadavere di un crocerista americano viene trovata nel canale del Voltone, sotto piazza della Repubblica a Livorno. Una perquisizione nella cabina dell'uomo farà ritrovare un vecchio diario di un artificiere che partecipò allo sminamento della città nel 1945, dove si parla anche del coinvolgimento di alcuni partigiani. Iniziano le indagini, passato e presente si intrecciano, compaiono vecchi livornesi e giovani bibliotecarie. -spoiler non spoiler- L'unico difetto? Verso la fine, l'autore si fa prendere la mano dagli "spiegoni", ben tre. Nel tentativo di confondere il lettore, abbiamo i vari "ragionamenti" che, per pagine e pagine, vanno in una direzione per trovare poi il 'cattivo' che fa il monologo per altre pagine e pagine e poi l'ovvio colpo di scena e l'ennesimo spiegone che invalida i precedenti. L'opinione rimane quella di una della storia con troppi spiegoni