Seconda chance

Molto bello, letto tutto d'un fiato

Cambiano i protagonisti, cambiano le ambientazioni, cambiano i coautori...ma i libri di Patterson sono inconfondibili. Per trama, per sviluppo, per metodo di scrittura. Non si resta a bocca aperta, ma neanche deludono troppo. Si potrebbe quasi definirli dei classici...non nel senso alto del termine.

Il mio rapporto con Patterson non è iniziato nel migliore dei modi, perché, nonostante venga acclamato come uno dei migliori romanzieri americani di thriller, con me non è mai scoccata la scintilla. Lo trovo di una linearità monotona. Le trame sono interessanti, lo sviluppo coerente, ma scialbo. Come per gli altri due titoli che ho letto (il primo di questa serie e il primo di Alex Cross), il buono è che scorre tutto velocemente. Il problema è sempre lo stesso che ho riscontrato con Patterson: la scrittura è talmente piatta che ammoscia qualsiasi tensione. Zero suspense. Il caso in sé potrebbe anche essere interessante, ma lo stile dell'autore non è adatto al genere. Paradossale - e opinabile ovviamente - ma non riesce a dare alla vicenda il ritmo consono di un thriller. Penso che il mio cammino non si incrocerà più con quello delle donne del club omicidi, perché anche a me piace molto uscire con le mie amiche, divertirci, ridere, scherzare.. insomma, quando ci si vede c'è sempre spazio anche per la leggerezza, ma qui è fuori contesto, c'è sempre un qualcosa di troppo fru fru, di troppo leggero, di troppo frivolo. E' così che gli uomini credono sia un incontro tra amiche? Si vede che è scritta da un uomo questa serie, perché più che un incontro tra donne, sembra un incontro tra adolescenti. La tenente Lindsay Boxer è una finta dura, in realtà la trovo moscia come lo stile del suo autore. Se penso ad un giallo al femminile, il confronto con la detective Jane Rizzoli è impietoso. E anche gli incontri che Rizzoli ha con la sua amica Isles sono di ben altro spessore. Mi sa che "questo matrimonio non s'ha da fare"!