I ribelli

Dopo l'eccezionale successo della Recita di Bolzano, Le braci e L'eredità di Eszter, viene pubblicato per la prima volta in Italia un altro romanzo dello scrittore ungherese Sándor Márai, scomparso nel 1989. Scritto negli Anni Trenta, il libro fu in seguito rimaneggiato e pubblicato nuovamente a Budapest nel 1988, come primo romanzo del ciclo intitolato L'opera dei Garren. Márai apportò alla seconda versione parecchie modifiche. Questa edizione italiana si basa sulla stesura riveduta ma la traduttrice Marinella D'Alessandro ha opportunamente scelto di riportare in appendice, a beneficio dei lettori italiani, i passi espunti. E' così possibile cogliere appieno il motivo di intensa sensualità che è motore dell'intera opera ma che va un poco stemperandosi nella versione finale.
Al centro del racconto, di soffusa ispirazione autobiografica, campeggiano le figure di Abel e dei suoi amici, un gruppo di ragazzi ungheresi che in un momento storico delicato come quello del primo conflitto mondiale, scontano sulla loro pelle la crisi morale, politica e militare di un intero paese. Sullo sfondo di una società alla sbando e priva dei punti di riferimento, i componenti della banda di Abel, in rivolta contro tutti e pronti a tutto, rappresentano una vera a propria bomba ad orologeria sempre sul punto di scoppiare. Con un'invidiabile capacità narrativa e di analisi psicologica, l'autore svela e descrive i legami che cementano il gruppo, scova e ritrae le passioni profonde che muovono i personaggi. Riconfermandosi vero maestro delle emozioni, Márai conduce i lettori in un groviglio di errori e furori, complicità e tradimenti, insofferenze e viltà, attrazioni inconfessabili e ambigue ripulse, venate da un erotismo tanto più acceso quanto più implicito.