Psicopolitica. Il neoliberismo e le nuove tecniche del potere

Byung-Chul Han presenta un'analisi lucidissima della società contemporanea, che anche se non condivisa in tutti i suoi aspetti, fa riflettere comunque molto sul mondo in cui viviamo: assolutamente da leggere!

Byung-Chul Han mi ha riconciliato con la filosofia, una disciplina che ho talora avuto difficoltà a digerire. Mi appassiona per la modernità dei temi trattati e l'eleganza dell'esposizione. Trovo pure vincente il formato non troppo impegnativo (100 pagine) adottato dalla Nottetempo. Qui si parla della psipolitica con la quale il neoliberismo ci "assoggetta" tramite la libertà illimitata, una libertà di potere che impone i vincoli del dovere senza dover per questo coinvolgere soggetti esterni. E' il soggetto, neo-imprenditore di sè stesso, a prendere le deleghe del proprio controllo tramite la volontà di auto-ottimizzazione e desiderio di performare. Il suo desiderio di consumare esperienze, comunicato in rete, lo rende oggetto di sfruttamento. Il controllo digitale passa dunque tramite l'uso massiccio della nostra libertà. Lo smart-phone diventa oggetto di devozione (de voto = sottomissione), un rosario dove il like è l'"amen" e Facebook la sua chiesa. Le nostre azioni votate a soddisfare bisogni indotti che riteniamo nostri, creano i Big Data, una striscia di informazioni che riesce a rivelare l'Es di cui non siamo coscienti. La psicopolitica dunque interviene sul processo psichico e anticipa la formazione della volontà, determinando di fatto la morte della libertà. La chiave per uscirne è la sconnessione, l'idiota che scompagina le relazioni di causa-effetto, l'eretico che si rende non interpretabile attraverso i dati. L'analisi è fulminante, da leggere riga per riga, con grande attenzione. Come spesso accade è più debole la parte di costruzione di un'alternativa a questo mondo di libertà coercitiva.

Apre gli occhi sul mondo. Una lettura indispensabile per capire il mondo di oggi