Project Hail Mary

Davvero molto bello! Libro appassionante, nel quale l’autore racconta l’impresa del protagonista, che si ritrova completamente solo in una navicella spaziale, ad arrangiarsi e a risolvere con le sue competenze i mille problemi che deve affrontare per riuscire a trovare un modo per salvare la Terra. Si vede che lo scrittore è un fisico e pertanto attribuisco ad un errore di stampa (o di traduzione) il riferimento, in un paragrafo, ad un anno luce come ad una DURATA di tempo (un anno luce è invece una unità di misura delle DISTANZE in quanto è la distanza che la luce percorre in un anno)

Sicuramente uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Storia verosimile, personaggi che non si dimenticano facilmente e narrazione scorrevole, tutto ad alti livelli. La parte tecnico scientifica è molto presente, ma viene trattata e spiegata in modo da non appesantire. Consigliatissimo.

Con soli tre romanzi all'attivo, Andy Weir è già un nome imprescindibile della science fiction contemporanea. La sua è fantascienza classica e ottimista alla Asimov, che rinuncia al catastrofismo, a scenari apocalittici e previsioni luttuose, a favore di una esaltazione, tutt'altro che buonista, dell'amicizia e del senso di responsabilità verso la propria comunità. La narrazione è scorrevole e coinvolgente e induce il lettore a oscillare tra due impulsi contrastanti: procedere lentamente nella lettura, godendosi i vari colpi di scena, o divorare le pagine per scoprire come andrà a finire la storia. Largo spazio è dedicato alla divulgazione scientifica, perfettamente inserita nella narrazione, mai pedante o noiosa: Weir riesce a rendere la scienza, anche quando complessa, viva e appassionante al punto che si segue la spiegazione dei vari fenomeni con lo stesso interesse che si presterebbe alla soluzione di un enigma poliziesco. Nota a margine: i refusi non sono molti, ma sono comunque troppi per un prodotto del costo di 24 euro della maggiore casa editrice italiana. E l'errore a pagina 207 ("I giorni successivi sono ripetitivi, ma affatto noiosi"), per quanto ormai molto diffuso, è comunque grave: "affatto" è un rafforzativo e significa "in tutto e per tutto, interamente"; per significare "per nulla" l'espressione corretta è "niente affatto".