Il prigioniero del cielo

Ottimo libro, come tutto il resto della serie. Sembra un pò simile ad un altro famoso libro ma il contesto è del tutto diverso. Ottima la caratterizzazione del protagonista e il climax sul finale!

Certamente una saga ha molto da dare, e in questo molto a volte si nasconde anche qualche piccola dimenticanza, però perdonabile. Esattamente come nel caso di questo volume della tetralogia del Cimitero dei Libri dimenticati. Se la lettura del primissimo volume mi aveva totalmente folgorata ed elettrizzata (avevo la sensazione di esser stata pervasa da, a turno, stordimento, estasi e assoluta contentezza per via della bellezza immane del libro, perfetto in ogni suo aspetto), ebbene "Il prigioniero del cielo" non ha fatto che prolungare ulteriormente gli effetti dell'iniziale euforia, tanto bella e teneramente costruita restava la storia di fondo. L'ho trovato un libro nostalgico, o forse ero io la nostalgica (credevo infatti fosse l'ultimo capitolo, che il mio amatissimo viaggio nella Barcellona desolata fosse giunto al capolinea: non sapevo dell'esistenza de "Il labirinto degli spiriti", in corso di lettura per altro); ad ogni modo, la linearità e scorrevolezza dello stile dell'attentissimo Zafón hanno risvegliato il mio amore per la lettura/letteratura, svegliato per la prima volta sempre per sua mano, quando un mattino nebbioso dei miei undici anni mia mamma ed io ci fermammo davanti ad una bancarella di libri, su cui spiccava una "mattonella" dalla copertina evocante proprio la situazione corrente (infatti ne "L'ombra del vento" Daniel esce di primo mattino col padre alla ricerca di un ... magico posto di libri tenuti al sicuro dall'ignoranza dilagante), e dunque sapevo - con la stessa esatta sicurezza e fiducia in sé che Daniel provò difronte al volume di Julian Carax che decise di salvare per sempre dall'oblio - che quella mattonella mi aspettava, e la comprai al misero prezzo di due euro!

Wow wow e ancora wow. Libro azzeccatissimo e Zafón grande scrittore