Per sguardi e per parole

Il libro si apre con una riflessione sulla "Cena in Emmaus" di Caravaggio. Nel dipinto Gesù ha gli occhi chini sul pane, non guarda nessuno, e l'autrice si domanda: "Come sarebbero i suoi occhi se li alzasse? Non possiamo saperlo, ma possiamo sapere cosa fanno: ce lo insegna Giacomo Lubrano". Cosa scrive Lubrano? "Egli mira le nebbie, e l'indora, mira le tempeste, e l'incalma, mira i deserti, e vi piove la manna, mira le sepolture, e le feconda di vivi..." Ma se lo sguardo di Gesù ci è precluso, altri sono gli sguardi che l'autrice ci racconta: quelli dei due amici nel "Doppio ritratto" del Pontormo, e poi quelli dei tre "Giovani contadini" del fotografo August Sander ... Dice Cicerone: "Il volto è l'immagine dell'anima, e gli occhi ne sono i delatori"; dice Plinio: "L'anima abita negli occhi"; dice Leonardo da Vinci: "L'occhio è finestra dell'anima". Nel vangelo di Matteo sta scritto: "La lampada del corpo è l'occhio, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio sarà cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Dunque, se la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra"... Libro colto e raffinato. Un vero piacere la sua lettura.