Parlami di battaglie, di re e di elefanti

A mio avviso lo stile di scrittura dell' autore non piace, ma il libro è semplice e si legge con facilità. È interessante capire e ragionare su come la cultura e l ambiente mussulmano o comunque diverso abbiamo influenzato e ammaliato Michelangelo. Sentimenti che condivido.!

Michelangelo che viene incaricato dal Gran Sultano di progettare un ponte tra le due sponde del Corno d’Oro. Una frase che da il tono a tutta la narrazione: “il grande bazar non era ancora l’immensa ragnatela dove i turisti del mondo intero si perdono per esservi divorati.” E ancora: “Il fiorentino ha assolto il contratto: ha progettato un ponte sul Corno d’oro, audace e politico; lontano dalla prodezza tecnica di da Vinci, lontano dalle curve regolari dell’antico viadotto di Costantino”

Interessante sul piano tematico, questo libro si legge con piacere anche grazie a uno stile asciutto, bilanciato tra prosaicitá e poeticità. L’esperimento di trattare l’attualità contestualizzandola nel periodo rinascimentale è a mio parere ben riuscito: si parla di un ponte da costruire in Oriente, di un artista conteso da mecenati cristiani e musulmani. È il ponte architettonico una metafora del collegamento tra culture diverse, che alla fine emerge come un grande progetto realizzabile grazie all’intelletto di un Grande artista dalle vedute aperte e mirabili (il rinascimentale Michelangelo). Sarà il decorso storico a decretarne fine e oblio.