Opera struggente di un formidabile genio

Eggers sa scrivere non c'è dubbio ed io avevo grandi aspettative nei confronti di questa storia dolorosa trattata però con grande ironia, ma che noia da un certo punto in poi! Del resto lo stesso autore ci avverte nella prefazione che noi lettori potremmo provare "il desiderio di saltare molta della parte centrale del libro" ed io sono completamente d'accordo con lui. A tratti l'ho trovato davvero bello ma terminarlo è stata un'impresa.

Struggente è uno degli aggettivi del titolo che possono definire il romanzo. Non so perché si debba parlare di genio formidabile, forse per lo stile innovativo che assomiglia a un flusso di coscienza ma che, in realtà, è forse più simile a un compiacersi della propria unicità e originalità. C'è del bello e c'è dell'ispirato ma c'è anche tanta ripetitività, forse troppa, sia di situazioni che di sentimenti. Eggers è stato formidabile nel concretizzare una narrazione che ha fatto molta scuola in tutto il mondo, tanto da ispirare novelli scrittori in stile e creatività sociale. La sua scuola di scrittura "826 Valencia" ha ispirato altre realtà sociali italiane come ad esempio Il porto delle storie a Campi Bisenzio (FI).

Peccato per la trama, potenzialmente promettente, poi rovinata da uno sproloquio sviscerato, fino all esasperazione, in modo banale di per uno scrittore così apparentemente acclamato, ma troppo acute per le caratteristiche intellettuali dei personaggi. Libro sopravvalutato.