Oceano. Filosofia del pianeta

Se fosse possibile quantificare le emozioni, i grovigli mentali che ho esperito, più spesso annodato che sciolto, allora direi che questo è un libro da 9 su 10 (solo perché la perfezione si dà nell’iperbole della ricerca filosofica). Si tratta di un libro che mi ha affascinato, rapito e condotto in un viaggio all’origine della Filosofia, della Storia, della Scienza, della Vita, del TUTTO. Lungo questo viaggio mi ha sedotto mostrandomi vecchi-nuovi modi di vivere abitare e pensare l’esistenza umana e animale e più in generale vitale; laddove quest’esistenza vitale mi è stata mostrata attraverso l’immagine del corallo come un grandioso circolo cosmico che unisca vita e morte, evoluzione e regressione, unità originaria e il suo molteplice differenziarsi e ritornare all’origine; un flusso circolare che ha capovolto i miei orizzonti culturali di cui ho scoperto l’ottuso radicamento pedocentrico, ovvero la concezione di una Terra come suolo, come terra firma. Una concezione questa che nemmeno esiste ma che è solo una delle tante costruzioni culturali, meta-storiche, meta-filosofiche e meta-umane tramite cui l’essere umano non fa che differire l’incontro con la Storia e le sue crisi che sono incontro con quelle responsabilità che sin dagli albori gli esseri umani hanno mistificato, differendone il confronto in orizzonti culturali protetti; protetti dall’abissale considerazione del dono vitalemortale dell’Origine del Tutto. In definitiva un libro che mi ha trasformato in un astro-nauta lanciato in un viaggio cosmogonico ed esistenziale e lasciato alla deriva di ricche e pungenti riflessioni che disvelano lentamente e progressivamente nuovi modi di concepire l’Io, la Terra, l’umanità, l’esistenza, l’interconnessione tra tutti questi elementi e il Tutto dell’Origine.