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Nostalgia - Ermanno Rea - copertina
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Nostalgia

Descrizione



Dopo Mistero napoletano, La dismissione e Napoli ferrovia, Ermanno Rea torna a Napoli e fa del Rione Sanità un grande teatro di passione, di morte e di riscatto sociale.

Felice Lasco torna a Napoli, nel Rione Sanità, dopo quarant'anni trascorsi fra Medio Oriente e Africa. La madre sta morendo e lui la accudisce con tardiva ma amorosa pazienza fino alla rapida morte. Invece di tornare al Cairo dove lo aspetta l'amata compagna, Felice sembra affamato delle sue radici, della sua identità, del suo destino. E l'indugio coincide con l'attesa di un incontro fatale con Oreste, noto ormai come delinquente incallito. Felice racconta a un medico dell'Ospedale San Gennaro dei poveri e a don Luigi Rega, prete combattivo e maieuta, la sua storia. Ha diciassette anni, è fiero del suo Gilera e della sua amicizia con Oreste Spasiano, detto 'o Malommo, compagno di sortite per i vicoli e di piccoli scippi. Poi Oreste propone un vero e proprio furto in casa di un usuraio, che, dato per assente, dorme invece nel suo letto...
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Dettagli

2016
13 ottobre 2016
275 p., Brossura
9788807032080

Valutazioni e recensioni

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elide apice
Recensioni: 5/5
Napoli, la Sanità, la vita e la morte

C'è la Napoli della Sanità tra le pagine nel libro in un percorso intimo con il luogo e con il passato. Felice Lasco ritorna a Napoli dopo tanti anni, ora ne ha una sessantina, in quelle vie che era stato costretto ad abbandonare per aver difeso l'indifendibile. Ma il ritorno gli costa caro in termini di coscienza perchè dovrà scavare nella sua e nel senso di colpa per aver abbandonato sua madre, nell'ulteriroe senso di colpa per aver lasciato in Africa la donna alla quale è legato da tantissimo tempo. I conti più importanti li chiuderà proprio con chi aveva difeso ed è così che inizia un racconto che va a ritroso nel tempo e che ci parla di una realtà allora, anni '90, in divenire, di un prete, Luigi Rega che aveva a cuore i deboli e la fragilità di quel luogo. E' un romanzo che parla di vita vissuta e lo fa mirabilmente e ora restiamo in attesa del film di Martone per vedere quanto di questa storia ritrona dallo schermo.

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simone
Recensioni: 5/5

Ritmo lento e molto riflessivo. Racconta Napoli in maniera profonda. Forse il miglior libro di Rea dopo la Dismissione.

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Alberto
Recensioni: 4/5

Ermanno Rea mi mancherà. Questo suo postumo romanzo mi lascia un vuoto. Come pochi ha saputo rappresentare Napoli nelle sue a volte tragiche realtà, con personaggi veri, determinati, anche se a volte preda di umani dubbi. La storia del sodalizio adolescenziale tra Oreste e Felice interrotto in seguito all'epilogo scellerato di un furto ben si presta ad un'appassionata lunga visita in uno dei rioni simbolo di Napoli. Fa incuriosire chi non ha mai visitato questa splendida città sfregiata dai pochi, amata dai più. Svela l'affascinante catena di cunicoli scavati nel sottosuolo, colpisce la bellezza di un tempo, che ancora s'intravede in certi edifici oggi bisognosi di restauri irrinunciabili. Ma non solo racconta con ''nostalgia'' la vita del rione, operoso seppur nella povertà delle abitazioni, con una dignità proverbiale. Pochi sanno che nei terranei o bassi del rione Sanità venivano confezionati con rara maestria artigianale guanti di pelle indossati da gente di sangue reale, una volta, e da personaggi famosi, poi. Se i due ragazzi sono personaggi di finzione, è invece ispirato ad un protagonista reale don Rega, artefice di un coraggioso e prezioso lavoro sociale nella chiesa del rione. Da leggere.

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Voce della critica

Ermanno Rea, napoletano vissuto a Roma fino alla morte, fa con questo libro il suo ultimo “ritorno” nella città natale. (…)

La nostalgia del titolo dunque? non è solo quella del protagonista, Felice? Lasco, che in seguito a? un omicidio commesso dall’amico fraterno? Oreste Spasiano del quale lui è stato involontario complice, fugge in Libano. Vi segue uno zio, rimanendo a lavorare per quarantacinque anni tra Medio Oriente e Africa e senza mai tornare a Napoli. Vi si riaffaccerà infine per assistere la madre morente, in spasmodici andirivieni nelle viscere tufacee del suo quartiere e nelle fluviali conversazioni con i nuovi amici: un medico in pensione dell’ospedale San Gennaro dei Poveri, e che ai poveri presta cure gratuite, e l’anticonformista prete Luigi Rega (…).

La nostalgia del protagonista è quella dell’autore che si rispecchia nei tre personaggi: il medico di fede comunista, Felice che ha abbandonato la sua terra e don Luigi Rega, “parroco controcorrente e indisciplinato” (…). E al sacerdote spetta, verso la fine del romanzo, prospettare una palingenetica visione rivoluzionaria. Il Rea, uno e trino di questo romanzo, sembra riprendere tra l’altro i personaggi della Peste di Albert Camus: il medico Rieux e il co-protagonista padre Paneloux. Ma la peste che affrontano i personaggi dello scrittore napoletano è, senza metafora, quella sociale e morale del Rione Sanità che è il vero protagonista, il vero “motore” di tutta la vicenda. E il libro di Rea acquista il consueto carattere di un romanzo-saggio che indaga la propria città, di oggi e di ieri, con un racconto ondivago che, intrecciando storie e Storia, va avanti e indietro nel tempo, all’interno di una struttura circolare che si apre e chiude intorno al 2007, quando Oreste uccide l’antico amico Felice (…). Il problema dell’identità personale che Felice ricerca rientrato dall’Egitto, dove ha lasciato una donna ad attenderlo, è il problema dell’identità della Sanità, nonché di Napoli (…). Il Mito del Grande Ritorno di Felice s’infrange, scontrandosi con la morte della madre e la propria stessa morte. Ma l’ombra dell’uomo venuto dal nulla forse non si dissolverà del tutto. Così gli dà il commiato definitivo il medico del Rione Sanità: “Sei stato un esempio e noi faremo di tutto per imitarti: schiena diritta e amore accanito per questo meraviglioso spicchio di terra ricevuto in sorte”.

Recensione di Enzo Rega

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Conosci l'autore

Ermanno Rea

1927, Napoli

Ermanno Rea, nato a Napoli il 28 luglio 1927, ha lavorato come giornalista per numerosi quotidiani e settimanali. Ha vissuto a Milano e a Roma. Ha pubblicato numerosi libri, spesso basati su inchieste o fatti di cronaca, come Il Po si racconta e L'ultima lezione, quest'ultimo ispirato alla scomparsa dell'economista napoletano Federico Caffè. A questi titoli ne seguirono diversi altri: La dismissione; Rosso Napoli: trilogia dei ritorni e degli addii; La comunista: due storie napoletane; Il caso Piegari: attualità di una vecchia sconfitta; Il sorriso di don Giovanni. I suoi lavori giovanili in ambito di fotografia e reportage sono stati raccolti da Feltrinelli nel libro 1960, Io reporter.Rea è stato inoltre vincitore del Premio Viareggio nel 1996...

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