Niente da ridere

Un godibile libro sulla "normalità" di un personaggio che cerca di superare le contraddizioni di tutti i trentenni, anche con l'aiuto di ansiolitici salvifici. Scrittura ottima, moderna, accattivante, musicale e ritmata, storia godibile e personaggi credibili, ben delineati. Divertente nei tratti dineyani e nelle scenografie aldomovariane. Una bella realtà nella scrittura italiana, fuori dagli stereotipi di genere.

Non è un capolavoro, questo è certo! ma è un libro godibile, che si fa leggere di gusto e in fretta, con una positiva ansia. La prima parte dove ci viene presentato il protagonista e il suo mondo, e quella centrale sulle elezioni che lo vedono coinvolto, sono le migliori, le più brillanti e coinvolgenti. Verso la fine, il ritmo rallenta, il protagonista è stanco, e si sente, e ne risente anche un pò la scrittura. dico questo perchè adoro la "velocità" di Romano, credo che sia la sua migliore caratteristica. Gregorio(il protagonista) ti acchiappa e ti trascina con sè nella sua personale giostra che va a mille all'ora. Fotografia di un quasi quarantenne come tanti,con a carico famiglia e lavoro e ansie e incidenti e passioni, ecc ecc che si mette a nudo senza falsi moralismi e etichette. Non bisogna essere per forza supereroi della Marvel o degli Hannibal Lecter per essere protagonisti di un romanzo, è sufficiente essere se stessi, dei normalissimi se stessi perchè anche così il divertimento è assicurato.