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Il muro di pietra. Sul tramonto della tradizione filosofica
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Il muro di pietra. Sul tramonto della tradizione filosofica - Emanuele Severino - copertina
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muro di pietra. Sul tramonto della tradizione filosofica

Descrizione


Tradizione filosofica, cristianesimo, islamismo sono grandi muri di pietra, recinti del pensiero davanti a cui la riflessione umana si è arrestata e le costruzioni intellettuali più salde, anche quelle teologiche o scientifiche, possono diventare un alibi per non proseguire nell'interrogazione, per non confrontarsi con il deserto di certezze che la pura filosofia inesorabilmente rivela. Emanuele Severino ci conduce di fronte al rigore della Follia dell'Occidente. Ripercorre la nostra tradizione millenaria, dal Mito alla civiltà della Tecnica, e ne mostra i tragici e inevitabili fallimenti. Nel corso degli ultimi due secoli, la filosofia, per chi ne sappia scorgere il sottosuolo, ha saputo affrontare, aggirare e smantellare le prigioni che la tradizione occidentale ha innalzato attorno a sé a propria difesa. Severino riscopre nelle parole di Leopardi e nello Zarathustra di Nietzsche, nella rivolta di Ivan Karamazov e in qualche modo in Heidegger altrettanti "martelli" per distruggere il muro di pietra, altrettante vie alla comprensione del divenire dei corpi e delle anime, della nullità da cui, secondo la Follia dell'Occidente, veniamo e verso cui siamo inevitabilmente risospinti. Una vertiginosa riflessione sulla progressiva coerenza dell'alienazione che oggi domina il pianeta e che, pur lasciandosi alle spalle il "sonno mortale del divino" non si volge ancora verso "la verità eternamente splendente e manifesta in ognuno di noi".
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Dettagli

2006
30 agosto 2006
203 p., Rilegato
9788817012744

Valutazioni e recensioni

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Andrea
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Vorrei solo dire all'amico Alberti che molti tentano di buttare fango su Severino senza portare alcun argomento atto a confutare la sua filosofia, e nemmeno potrebbero, visto che il bresciano ha sempre spazzato via le critiche con ragionamenti rigorosi, e non con la "logichetta" (cit. La Legna e la cenere) di alcuni che propongono critiche semplicistiche e soprattutto, senza aver neppure minimamente compreso che il fondo di tutto quello che chiami logica e scienza. Tra l'altro ne suggerisci lo studio a Severino, il quale esorta tutti, i grandi fisici e logici, a riflettere sul fondamento delle loro affermazioni e sull'incoerenza di fondo (identificare l'essere al non-essere) che accompagna le magiche elugubrazioni di fisici e supremi intellettuali, coloro che non capiscono che per nulla si intende l'annichilimento, il nihil absolutum e non lo stato minimo di energia (che è uno stato, che è minimo e che non è nulla, dando tra l'altro ragione a Severino). Se non si potessero dominare le cose, la scienza nemmeno la vedresti in embrione. Ma le cose che non si capiscono, si sa, sono solo giochi di parole.

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eugenio ferrero
Recensioni: 5/5

Questo libro costituisce una sintesi di alcuni studi letterari e filosofici dell'autore, da quelli magnifici su Leopardi a quelli su Eschilo. Ci sono poi preziosi suggerimenti su Dostoevskij e su altri scrittori. La filosofia dell'A. è ormai nota e solo chi la ignora può credere che Severino non conosca le differenze tra valori fisici e logici, o non conosca la scienza attuale, anche la più complessa. Questo filosofo ha un sapere incredibile e sa sempre evidenziare come i problemi tornino sempre al punto di partenza, allo sfondo archetipico della cultura occidentale: le distinzioni della scienza non fanno che confermarne l' appartenenza al mondo della Follia dell'Occidente e per sottolineare che solo la filosofia autentica sa vedere - oltre le apparenti differenze - l'autentica identità nichilista del pensiero che ha elevato la volontà di potenza a unica madre di tutte le battaglie. Lo stile di Severino resta sempre seducente e scorrevole. Si può solo lamentare che alcuni passi risultino in questo libro più ostici del solito. Ma nell'insieme il testo è meraviglioso e degno di ogni elogio.

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Matteo
Recensioni: 5/5

Solo per dire che chi giudica un libro di Severino dovrebbe per lo meno leggerlo come si deve e chi giudica in generale la sua filosofia dovrebbe leggersi i libri base della sua filosofia. Uno che se ne viene a dire che Severino non conosce la logica di sicuro non conosce Severino. Quanto al tema della contingenza, ad esempio, si vada a rileggere la prima parte di "Destino della necessità" e poi ne riparliamo.

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Emanuele Severino

1929, Brescia

È un filosofo italiano, tra i maggiori pensatori contemporanei.L’anno dopo la laurea all'Università di Pavia ottiene la libera docenza in filosofia teoretica. Insegna filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e nel 1962 diventa ordinario di filosofia morale presso la stessa Università.I libri pubblicati in quegli anni entrano in forte conflitto con la dottrina ufficiale della Chiesa, suscitando vivaci discussioni all'interno dell'Università Cattolica; con il saggio Ritornare a Parmenide si crea un'insanabile opposizione tra il suo pensiero e quello della Chiesa.Dal 1970 è ordinario di filosofia teoretica presso l’Università Ca' Foscari di Venezia dove è tra i fondatori della facoltà di lettere...

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