Mister Gregory

Mister Gregory, Gregorio Caccialupi, aveva costruito un impero con le sue sole forze. Quello in via Manzoni era stato il primo hotel che aveva acquistato. Lo aveva completamente ristrutturato, riportandolo all’antico splendore, eliminando ogni segno della recente occupazione nazista. Si era circondato di personale efficiente e leale, molti dei quali originari della sua stessa terra, il delta del Po. Conosceva la storia di ognuno di loro, come loro conoscevano quella della sua vita straordinaria. Ad esclusione di pochi dettagli. Cinque anni prima Gregorio si era infatti ritirato a vita privata, aveva venduto il suo impero, eclissandosi completamente. Nessuno era riuscito a comprenderne le ragioni, a nessuno aveva concesso di conoscere il luogo in cui si era rifugiato. Fino a quel momento.
Uomo affascinante, elegante, carismatico, Gregorio, nonostante l’età avanzata, conserva ancora ciascuna di queste qualità. Abbandonata la carriera di proprietario alberghiero, ormai i suoi giorni trascorrono senza grandi scossoni. Ha deciso di trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella modesta pensione Stella Mundi, circondato da sconosciuti che ignorano completamente la sua storia, interamente all’oscuro delle vicende che hanno segnato la sua esistenza piena e affascinante.
Dopo cinque anni di letargo una visita inaspettata, però, fa riaffiorare tutti i ricordi di un passato straordinario, mostrando a Gregorio che, sebbene 85enne, la sua vita è ben più che un mero insieme di nostalgiche reminescenze.
Una vita vissuta intensamente e appassionatamente, la sua, un’esistenza fatta di esperienze avventurose come di rimpianti, fatta di pesanti sconfitte e gratificanti vittorie.
L’infanzia nel Polesine, segnata dalla povertà, provata dall’abbandono degli affetti più importanti: la mamma Isola prima – evento che con più forza influenzerà il suo destino – il padre poi. I viaggi verso l’America, the land of hope, per inseguire i sogni di ricchezza e fortuna, e insieme fuggire da patimenti e rimorsi. L’arrivo dopo mesi di navigazione, lavorando come sguattero. Gli anni trascorsi negli Stati Uniti, il supporto e i preziosi insegnamenti di Sal Matranga. Il ritorno in Italia a bordo di un transatlantico - come passeggero di prima classe - giovane, bello ed elegante, con scarpe di fattura inglese, e un guardaroba fatto solamente di abiti dal taglio perfetto, dallo stile impeccabile. Gli incontri, le tresche amorose, le passioni turbolente, i duri sacrifici, le appaganti soddisfazioni.
Sveva Casati Modignani narra, in questo suo ultimo lavoro, una dopo l’altra, le vicende di una vita ricca, raccontandole in un romanzo toccante e avvincente. Un diario ordinato, che segue i fatti, i momenti, che vuole descrivere i conflitti famigliari e insieme i drammi di un’epoca intera. Il protagonista ripercorre le sue memorie, quasi per alleviare, con lucide riflessioni, il peso dei rimpianti, e si ritrova, trascinato da eventi legati al passato in una nuova avventura. Dettagli, aneddoti e ambientazioni, tramandano poi uno spaccato, con le passioni, i moti delle generazioni che hanno vissuto quegli anni tanto turbolenti quanto significativi per la storia italiana.
La prosa rassicurante della scrittrice, poi, si compone di un linguaggio che via via si adatta all’epoca storica, conformandosi ai luoghi in cui il protagonista si avventura. I particolari, mirano alla caratterizzazione psicologica dei personaggi, risultando insieme storicamente pertinenti, fortemente contestualizzanti. Una narrazione in equilibrio con gli eventi che rievoca, saldamente ancorata al contesto storico su cui poggia.