Il mio cuore umano

«Il mio cuore umano per me è la memoria, non il passato, il passato è morto, mentre la memoria è viva, sempre viva e si arricchisce continuamente di vita». Il mio cuore umano (ed. Atlantide, 2021) di Nada Malanima è una cantautrice italiana, nota semplicemente come Nada. In il mio cuore umano ripercorre la sua vita con non poche sorprese, rendendo note le sue abilità anche come scrittrice. Una autobiografia che ci fa immergere in punta di piedi nella vita di Nada, in maniera semplice ma non banale, attraverso i suoi amori, la devozione che suo padre aveva per Puccini o il profondo legame che aveva con sua nonna “Mora” che da contraltare al rapporto difficile e conflittuale con la madre che soffriva di depressione. Mi ha sorpreso che la cantautrice in realtà non avesse chissà quale particolare vocazione, ma fu spinta dalla madre a prendere lezioni di canto: «In cambio delle lezioni pretesi i vestiti più costosi comprati nei negozi migliori di Livorno. Tutti i venerdì compravo qualcosa: maglioni, pantaloni, giacche, cinture, scarpe, e mi feci un guardaroba che non aveva nemmeno la figlia di una gran signora. Le facevo spendere un mucchio di soldi e in casa erano tutti preoccupati, ma lei pur di portarmi dal maestro Leonildo mi accontentava. Inutile dire che non mi interessava niente di quei vestiti, volevo solo esasperarla fino al punto di farle dire basta, ma lei non ci pensava proprio. Ne parlai con mia zia Iolanda, con don Emilio, con le suore, con tutte quelli che conoscevo, ma tutti erano d’accordo con lei e per la prima volta anche Esilia e così mi rassegnai». Lieve, delicato, godibile, per sapere qualcosa in più della voce dei capolavori come Ma che freddo fa, Ti stringerò, Il cuore è uno zingaro, Amore disperato etc.