Memorie di un soldato bambino

Nel 1993 Ishmael ha dodici anni, e vive a Mogbwemo, in Sierra Leone. Con tre amici va nella vicina città di Mattru Jong per partecipare a una gara di ballo rap e hip hop. Un ragazzino li informa che i ribelli hanno attaccato il loro villaggio. Sulla strada ci sono morti e feriti; fuggono sconvolti, mentre i ribelli fanno strage di civili. Ishmael, con il fratello Junior e altri quattro ragazzini, si nasconde nella foresta, ma, spinto dalla fame, si rifugia in un villaggio. Pochi mesi dopo i ribelli attaccano anche questo; Ishmael vaga da solo per mesi nella foresta, poi si unisce a un gruppo di sei ragazzini, e raggiungono un altro villaggio, presidiato dai militari. Hanno visto cose terribili, cadaveri smembrati e bruciati, straziati dagli animali, villaggi devastati. All’attacco dei ribelli, c’è una sola scelta: unirsi ai militari per sopravvivere. Diventa un soldato: armato di Kalasnikov e granate, drogato di cocaina e anfetamine, diviene una spietata macchina da guerra e uccide senza rimorsi, festeggiando con i compagni per i nemici uccisi. Con suo grande disappunto, dopo tre anni l’Unicef lo riscatta dall’esercito e lo invia a un centro di rieducazione e da qui negli Stati Uniti. Ho trovato in questo libro molte cose che ho visto viaggiando in Africa: le capanne con i tetti di paglia o di lamiera; le strade fangose o di polvere rossa; la foresta che tutto avvolge e nasconde; i soldati bambini, con le divise lacere e i mitra a tracolla; la paura che un militare ubriaco potesse decidere di sparare; i gruppi di ribelli senza controllo. L’Africa, in perenne guerra tribale, è un continente senza infanzia, lontana dalle sicurezze e dalle fisime psicologiche occidentali. Quando la priorità è la sopravvivenza, il resto non ha importanza. In molte parti del mondo questa è la realtà da cui fuggono i migranti dei barconi. Scritto in uno stile conciso, come ogni libro che racconta tragedie reali, è coinvolgente e sconvolgente oltre i pregi letterari.

Una storia scioccante e sconvolgente. Apre gli occhi su una realtà lontana da noi, eppure reale e agghiacciante. Un libro che fa riflettere.