Il Maestro e Margherita

Assurdo e bellissimo. Teatrale da morire, bizzarro in una maniera che a volte è divertentissima e a volte è molto grottesca (e spesso è entrambe le cose insieme). I capitoli sul volo di Margherita e sul gran ballo di Satana sono tra i più belli che abbia mai letto. Una scrittura evocativa in grado di creare immagini stravaganti con una chiarezza impressionante. Arrivare all’ultima riga di questo libro e richiuderlo è come riemergere da una lunga, stranissima allucinazione. O un sogno di quelli strani, che non sei in grado di spiegare una volta che ti sei svegliato. Fun fact che non fa che farmi apprezzare ancora di più questo libro: “Il Maestro e Margherita” ha ispirato Mick Jagger nella scrittura del testo di “Simpathy For The Devil” 🤟🏻 – e, in effetti, anche nel testo della canzone viene menzionato Ponzio Pilato. E per finire, una delle citazioni più belle dal romanzo, pronunciata da Woland nel suo dialogo con Levi Matteo: «Hai pronunciato le tue parole come se non riconoscessi le ombre, e neppure il male. Abbi la bontà di riflettere su questo problema: cosa farebbe il tuo bene, se non esistesse il male, e che aspetto avrebbe la terra, se ne sparissero le ombre? Sono gli oggetti e le persone che producono le ombre. Ecco l’ombra della mia spada. Ma ci sono anche ombre di alberi e di esseri viventi. Non vorrai per caso scorticare tutto il globo terrestre, estirpandone tutti gli alberi e tutto ciò che vivo, per la tua fantasia di godere la luce nuda?»

Consiglio con tutto il cuore!

Ammetto che non è stato facilissimo leggerlo, ma è una lettura davvero immancabile. Non ve ne pentirete!