La madre americana

Il libro offre l'opportunità di conoscere uno spaccato della vita culturale e della società italiana a partire dalla "rinascita" del secondo dopoguerra. L'autrice ha sicuramente avuto l'opportunità di avere la migliore educazione e istruzione possibile allora ed il privilegio di frequentare le "elite" culturali del tempo. Il racconto si sviluppa con fluidità ed è bello conoscere tutti questi artisti e intellettuali da un punto di vista non accademico, di osservarli con lo sguardo curioso e arguto di una bambina prima e di una giobane donna poi. Su tutto, però, emerge come un altorilievo questa bellissima figura femminile, "la madre americana", scomparsa prematuramente, la cui eredità affettiva e morale contiua a essere custodita con dolorosa nostalgia e pudico affetto. Mi è piaciuto molto.

Piacevole lettura in prima persona, a metà tra la scrittura personale ed l'affresco di alcuni momenti della storia patria. Il libro procede per episodi e personaggi, senza indugiare troppo su nessuno di essi. Testo particolarmente adatto agli amanti dei memoir.

L'Autrice descrive in prima persona la sua vita da quando era all'asilo, ed amava tanto la nonna, e la segue fino all'esame di maturità. Accenna alle prime delusioni d'amore ed alla morte della madre (unico altro personaggio importante) che coincide con lo sbarco dell'Apollo 11 sulla luna (1969). Poi salta e parla dell'uccisione di Aldo Moro (1978) (perché?), accenna a Carlo Levi (perché?) poi salta ancora alla morte del padre(2003). Dire che ci ho capito qualcosa è esagerato.