La linea del colore

Questo romanzo di Igiaba Scego - scrittrice italiana afrodiscendente, che apprezzo molto - si colloca, nella sua scrittura, come una prova di maturità, per la complessità della trama, per la raffinatezza dello stile, per la cura nella costruzione dei personaggi, e, come sempre, per l'impegno civico che ne è cifra. La protagonista, Lafanu Brown, è una nativa americana nera che, nonostante la sua condizione biografica la 'destinasse' a una vita di subordinazione e marginalità, riesce a realizzare il sogno di affermarsi come pittrice. Una pittrice nera del 19° secolo, un'assoluta eccentricità sia negli Stati Uniti sia in Europa e in Italia dove si trasferisce ancora giovanissima. La biografia di Lafanu, ispirata alla vita di due donne americane nere che si erano trasferite a Roma per realizzare i loro di sogni, è l'occasione, colta perfettamente, per narrare l'estrema complessità e la profonda ingiustizia della condizione dei neri americani, dalla schiavitù alla sua abolizione, alle discriminazioni, all'ambiguità della relazione fra bianchi e neri. Non un romanzo storico in senso classico, ma si avverte la storia che fa da sfondo e scorre dietro e dentro le biografie dei protagonisti, dalla guerra civile americana all'unificazione dell'Italia. E la storia e le storie del 19° secolo si intrecciano con la storia e le storie a cavallo fra il 20° e il 21°, con i tanti retaggi e le nuove forme del razzismo entro un ordine di disuguaglianza mondiale. Ma riaffermando la stessa speranza che ha incarnato Lafanu: quella di potercela fare, nonostante tutto e tutti.

All'inizio ho avuto molta difficoltà a proseguire nella lettura tuttavia ben presto è avvenuto lo "sblocco". Ho apprezzato la commistione tra passato e presente in termini di condizione dei neri in Italia nell'Ottocento e oggi.

Un libro che tutti dovrebbero leggere per riflettere su un tema ancora molto attuale