Lezioni di ballo per anziani e progrediti

Tutto lo strampalato mondo di Hrabal concentrato in un esile volume, finalmente edito anche in italiano. Ottimo per iniziare la conoscenza di questo grandissimo autore!

Assumendo ca. 300 parole per pagina, per un romanzo di 90 pagine si arriva a ca. 27000 parole. Un lungo filo di Arianna che avrebbe sicuramente aiutato Teseo a trovare l’uscita dal labirinto del Minotauro. Non sono sicuro che questo filo ininterrotto, senza punteggiatura (tranne le virgole e poco più) senza divisioni in paragrafi, senza interruzione in capitoli, come ci si può aspettare da qualsiasi romanzo, possa aiutare il lettore a districarsi nel labirinto. Infatti può solo confonderlo al punto di spazientirlo e farlo uscire dai gangheri. Inchiostrare pagine su pagine senza un filo logico, imbrattandole con qualsiasi pensiero frulli nella testa dell’autore, senza un minimo di riordino e strutturazione di tali idee, difficilmente può essere classificato come capolavoro della letteratura. Se così fosse, se chiunque potesse riempire fascicoli con qualsiasi idea balzana gli illumini la memoria e pubblicare tali vaneggiamenti, il mondo sarebbe inondato da miliardi di “capolavori” letterari. Non credo basti qualche osservazione geniale (il becchino de cimitero di Olomuc pizzicato mentre fa bollire i resti dei defunti per farne un pastone per maiali; il parroco che, adirato con le beghine che non conoscevano la definizione della Trinità, le fa sedere a fondoschiena nudo sulla stufa incandescente arrostendone i deretani e altre simili amenità) per farne un capolavoro. Va precisato che questo breve romanzo di 90 pagine è preceduto da ben 41 pagine di esegesi del testo da parte del traduttore Giuseppe Derna che, per quanto più che valida, può interessare un cultore della materia, non un ordinario lettore. Il quale potrebbe seguire il suggerimento di Hrabal (p. 28): “un libro che si rispetti non serve a far sì che il lettore riesca a prendere sonno meglio, ma perché lui se ne salti giù dal letto e, ancora con i mutandoni addosso, se ne corra in tutta fretta a spaccare il grugno allo scrittore”. Ben detto, poffarbacco!