Ladra

Ottimo scritto , coinvolgente fino all'ultima pagina ti trascina dietro ai protagonisti, da leggere assolutamente

Londra, 1862: nel malfamato quartiere di Borough la signora Sucksby, che vive allevando orfani per poi rivenderli, e che comanda una banda di ladruncoli sguinzagliati in città per ogni tipo di furto, architetta un piano delittuoso assieme a Richard Rivers, un adulto lestofante (non ha caso detto Gentleman). Richard, accompagnato da Susan Trinder, pupilla di Sucksby e abile ladra (è lei che dà il titolo al romanzo), dovrà recarsi al palazzo di Briar, presso un facoltoso libraio libertino, zio di Maud Lilly, ricca ereditiera, che dovrà essere sedotta e convinta a sposare lo stesso Richards. Maud e Susan sono coetanee, entrambe di 17 anni, la prima allevata in un ambiente agiato, la seconda sempre vissuta in miseria. Susan si farà assumere come cameriera di Maud per convincere quest’ultima a innamorarsi di Richards. Lo scopo: se i due si sposeranno, Maud erediterà un forte patrimonio (25 mila sterline), che però finiranno nelle tasche di Richards che, subito dopo il matrimonio, la farà rinchiudere in manicomio e s’involerà con il bottino. Il compenso di Susan non sarà banale: duemila sterline. Susan si lavora ai fianchi Maud per diversi mesi: infine il trio fuggirà nottetempo, Richard e Maud saranno uniti in matrimonio e la carrozza terminerà il viaggio di nozze al cancello del manicomio. Ohibò, l’avventura qui subisce un capovolgimento di scena spettacolare. Quanto sopra è narrato nella prima parte di questo romanzo tripartito. Le parti II e III sono una discesa in due gironi dell’Inferno dantesco, scenari da far rabbrividire anche il più incallito lettore. Il II° narra gli orrori della vita in manicomio, il III° il degrado della vita negli slums londinesi. Per quanto la Waters sia un’abile narratrice, ci sono pecche nel racconto: ama un po’ troppo calcare la mano e, nella terza parte, si dilunga in modo smisurato nel confondere il lettore in vicoli ciechi. Inoltre qui si vede lo zampino di Charles Dickens, di cui Waters deve essere stata devota lettrice.

Storia ambientata in Inghilterra alla fine del'Ottocento. Unico neo è che a volte è un po' troppo prolisso, ma la storia è appassionante e ben scritta. Lo consiglio.