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La nuova edizione del romanzo più libero di Tiziano Scarpa: un romanzo ancora oggi inclassificabile, che incrocia comicità, meditazione, verità, invenzione e sesso.
Il protagonista di «Kamikaze d'Occidente» è uno scrittore precario non ancora quarantenne. Squattrinato cronico, per dedizione all'arte tira su le sue mesate grazie a un giro di clienti: le donne lo pagano per passare la notte insieme, per fare una passeggiata, per litigare. Tutto ha una tariffa, una traduzione in soldi. Un giorno però riceve una proposta da un oscuro personaggio che si presenta come un funzionario culturale del governo cinese: deve scrivere un libro su di sé, per dimostrare la decadenza dell'Europa e giustificare l'imminente invasione, non solo economica, da parte della Cina. A meno che, nella sua vita e in quella di tutti, lo scrittore non rintracci almeno un grammo di passione. «Al mio protagonista accade qualcosa di paragonabile a quel che succede a Josef K. nel romanzo di Kafka: scopre di essere sotto processo da parte di un'autorità potentissima: solo che a trovarsi in queste condizioni non è solo lui, ma tutto l'Occidente. E come K. nel «Processo», anche lui cerca aiuto nelle donne. Lo fa con altrettanto slancio e disincanto». Così scrive Tiziano Scarpa nella postfazione a questa nuova edizione del suo romanzo più libero. «Kamikaze d'Occidente» rifiuta infatti le convenzioni e le consolazioni, e rimane ancora oggi un romanzo inclassificabile – come solo i veri romanzi sanno essere – che incrocia comicità, meditazione, verità, invenzione e sesso.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Divertente la prima parte, se letta come spacconata di un amico sempre incline all'esagerazione ma di buona compagnia, frammentario e ripetitivo il resto. Che sia un'opera senza pretese, una "marchetta" per stare in tema, è evidente, però Tiziano Scarpa poteva sicuramente dare di più.
Geniale. La visione filosofica di Scarpa sulla vita, sull'eros, sull'amore e la storia divertente, brutalmente realistica di aspettative sessuali (sentimentali?) incrociate e non sempre coincidenti. Non è un libro per tutti, ma dovrebbe.
Questo romanzo non mi ha convinto. Lo lessi una prima volta quando uscì nel 2003. Dopo averlo riletto recentemente confermo le mie impressioni. La tram è palesemente copiata da DONNE di Charles Bukowski e da svariati romanzi di Roth. E' un testo POSTICCIO (come già notato da altri lettori le scene di sesso non sono per niente credibili) e anche TIRATO VIA (alcune delle schede erano già state pubblicate in "Cos'è questo fracasso?" e su diversi settimanali. Scarpa recicla con il taglia e cuci...). Non mi ha persuaso per niente che delle donne possano arrivare a pagare uno scrittore fallito in cambio di prestazioni sessuali. Infine, le considerazioni politiche (sul G8 di Genova, su Berlusconi...) sono il catalogo del qualunquismo e della banalità...
Recensioni
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