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"L'orso bianco, Il leone rampante, Il cigno, La mitria, La sirena sono alcune delle in numerevoli taverne che esponevano le loro insegne nella Londra del XVI e XVII secolo. Al loro interno bevendo cherry, vino di Madera e birra, magari accompagnati da uova o da un piatto di acciughe, non solo uomini di fatica e donne di malaffare ma gruppi di letterati, autori di teatro che le hanno spesso trasformate in sedi di "club letterari", a seconda della corrente da loro seguita. Così La mitria divenne la base dei classicisti e La sirena la tana della più moderna scuola eufuista. Talvolta le dispute si trasferivano davanti ai rispettivi locali e, invece che in punta di penna, venivano risolte col filo della spada. Tra di loro un giovane autore di provincia, da poco trasferitosi a Londra, William Shakespeare. Nace così, dai "quadri" rubati a quegli ambienti, il più celebre principe delle taverne di tutta la letteratura, John Oldcastle, alias Falstaff.Il banchetto vero e proprio è invece occasione, nelle opere del bardo di Stratford, per consumare vendette, ordire trame, affinare strategie dinastiche e amorose, momento centrale dell'intreccio, scenario iniziale econclusivo di molte vicende."
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