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La guerra e l'odio. Le radici profonde del conflitto tra Russia e Ucraina
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La guerra e l'odio. Le radici profonde del conflitto tra Russia e Ucraina - Nicolai Lilin - ebook
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guerra e l'odio. Le radici profonde del conflitto tra Russia e Ucraina
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Descrizione


«L'odio rappresenta il motore autentico della guerra, poiché infiamma gli animi, innescando una deflagrazione infernale, spingendo le masse e i singoli individui alle azioni più atroci». Sulla guerra in Ucraina si è scritto e detto di tutto. Tra analisi geopolitiche, campagne mediatiche più o meno in buona fede, la guerra è stata il campo in cui si sono confrontati non solo i due eserciti in lotta, ma soprattutto gli interessi strategici ed economici delle grandi potenze. Ci sono, però, eventi del passato che non sono stati molto approfonditi e che invece rappresentano i motivi che hanno portato all'escalation bellica. Andare, ad esempio, a ripassare la deflagrazione dell'Impero Austro-ungarico, approfondire cosa sia successo alla popolazione della Galizia, in maggioranza russofona, capire a quale persecuzione sono state sottoposte le popolazioni di quell'area nel primo campo di concentramento europeo della storia del Novecento, Thalerhof, in cui morirono decine di migliaia di persone, ci aiuta a comprendere le ragioni che spingono ucraini e russi ad affrontarsi in una contesa cruenta e crudele. Il nazionalismo ucraino, il panslavismo e la fermezza russa nel proteggere una popolazione che si percepisce discriminata e minacciata da troppo tempo, non solo dal 2014, con l'avvento di governi filo occidentali a Kiev, in fondo, nascono proprio negli anni dimenticati dai più. Nicolai Lilin conduce il lettore in un viaggio della memoria, tra l'Ottocento e il Ventunesimo secolo, in cui racconta come gli orrori e le discriminazioni subite generino fratture incolmabili che il presente fatica a rimarginare.
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
192 p.
Reflowable
9788858531396

Valutazioni e recensioni

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Wanderer
Recensioni: 5/5
Lineare chiaro lucido

Ottimo libro. Analisi lucida della creazione di un odio per scopi geopolitici, tecnica utilizzata da sempre per raggiungere gli obiettivi di noti poteri che desiderano il controllo del pianeta.

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Giacomo
Recensioni: 5/5
Piacevolmente scorrevole

Ho apprezzato molto l'impostazione del libro che lo rende accessibile anche a un pubblico praticamente digiuno di storia ma che cerca risposte a domande che evidentemente non vengono fornite dai tradizionali mezzi di informazione. Tra l'altro molto ricche di spunti sono le riflessioni che l'autore fa emergere nel lettore nel momento in cui si coglie la profondità e l'attualità delle implicazioni che eventi del passato ormai percepito come lontanissimo (Prima e Seconda Guerra Mondiale) hanno tutt'ora nelle forze in campo del conflitto in corso. Nel complesso il libro si legge in poco tempo e lo stile narrativo non cede per tutto il libro, rimanendo nel complesso sempre accattivante. Consigliato.

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Tucidide
Recensioni: 1/5
Non è uno storico e risulta evidente

Presenta la narrativa di Mosca, tesa a giustificare l'annessione alla Russia di parti importanti del territorio dell'Ucraina. Vive in Italia ma presumibilmente si sente ancora un russo nostalgico di quando l'impero con capitale Mosca era più vasto. Nel XIX secolo l'identità culturale ucraina fu soffocata dal regime zarista, per decenni Mosca impose drastiche limitazioni all'uso della lingua ucraina. La Crimea fu conquistata dai russi all'epoca dell'imperatrice Caterina, in seguito i Tatari, abitanti della Crimea, furono perseguitati ed in parte furono spinti a trasferirsi altrove; in una fase storica abitanti russi della Crimea furono costretti a trasferirsi nel Donbass. Si può ricordare che nel referendum del 1991 i cittadini del Donbass espressero sostegno per l'indipendenza dall'URSS e la permanenza in Ucraina. Al referendum votarono il 73.60% dei residenti e tra di essi l'80.16% votarono "Sì". Anche in Crimea la maggioranza votò a favore della permanenza nell'Ucraina e l'indipendenza da Mosca. In diversi stati vicini il Cremlino ha usato le minoranze russofone come pretesto e cavallo di Troia per attuare ingerenze. Per inquadrare gli antefatti degli eventi recenti ci sono saggi molto più autorevoli come "Storia dell'Ucraina. Dal Medioevo a oggi" di Yaroslav Hrytsak (che disquisisce anche sui termini "ruteni", "rusini", ucraini, Roussia, Moscovia etc. , "Storia dell'Ucraina. Dai tempi più antichi ad oggi" di Massimo Vassallo. Da segnalare anche "Il ritorno della storia. Il conflitto russo-ucraino" dell'importante storico Serhii Plokhy. Sull'holodomor: "La grande carestia. La guerra di Stalin all'Ucraina" di Anne Applebaum e sul quadro più ampio "Terre di sangue. L'Europa nella morsa di Hitler e Stalin" di Timothy Snyder.

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Conosci l'autore

Nicolai Lilin

1980, Bender, Transnistria

Nicolai Lilin è uno scrittore russo, di origine siberiana, nato nel 1980 a Bender, in Transnistria (regione all’epoca facente parte dell’Unione Sovietica). Scrive in lingua italiana. Lilin è il suo pseudonimo, scelto in omaggio alla madre dell’autore, Lilia. In russo infatti Lilin significa “di Lilia”. Il suo vero nome, così come riportato all’anagrafe italiana, è Nicolai Verjbitkii.Nel 2003 si è trasferito in provincia di Cuneo, dove ha fatto il tatuatore, avendo studiato per tanti anni i tatuaggi della tradizione criminale siberiana e imparato le tecniche e i codici complessi che li regolano. Dal 2010 vive e lavora a Milano.Presso Einaudi ha pubblicato i romanzi Educazione siberiana (2009), tradotto in diciassette Paesi,...

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