Il guardiano dei morti

Splendido libro. Molto forte e intenso. Non c'è molto da dire dopo la recensione di Stefano, solo che quando capiti su un autore italiano di questa forza narrativa e di questa originalità sei felice e triste contemporaneamente. Felice che esista, triste che sia poco conosciuto.

Un romanzo stupendo e intenso! La scrittura superlativa,non una parola di troppo: essenziale,fatta solo di sostanza,nessuna parola inutile . Ci si affeziona ai personaggi,tutti traboccanti grande umanità. Ho amato la fragilità di ognuno . Tutti con zone d'ombra abissali.Tutti sofferenti,tutti che incutono una grande profonda compassione. C' è qualcosa di estremamente puro in Mimino, Carmela, Mirko, la mamma ,l'animale i poliziotti ecc che difficilmente dimenticherò. Un libro di rara bellezza.

Come fai a raccontare la storia di un feticista dei morti? Come fai a tratteggiare la psiche un alieno pallido e schivo, un essere capace di provare un brivido solo abbracciando cadaveri? Come fai a renderlo umano, credibile, persino amabile? Puoi riuscirci solo se sei dotato di una sensibilità superiore. Una sensibilità ed un rispetto solenne per la parola, un dono di cui solo pochi scrittori sono dotati. La scrittura di Merico è qualcosa di unico e prezioso. Ogni frase è un continuo alternarsi di pugni e carezze che conquista e non lascia tregua. È una prosa veloce, all'apparenza semplice, ma dotata di una musicalità unica, un artificio dettato dal cuore per bilanciare lo squallore delle situazioni in cui i protagonisti vengono calati, protagonisti inermi e spaesati di un palcoscenico troppo grande per loro. Nel estate salentina del Guardiano dei morti non c'è sollievo né redenzione. Ci sono vite dure, esistenze in cui le carezze vanno sudate a colpi di silenzi. I protagonisti si muovono in un deserto ai margini della civiltà, una terra gravida di tradizioni, credenze e personaggi aridi come la polvere sotto i loro piedi. Attorno a Mimino ci sono Mirko, il ragazzino down di cui diventerà tutore, c'è una madre imponente ed ossessiva e c'è Carmela, la prostituta del paese. C'è una coppia di poliziotti e ci sono figure mafiose. Bestie selvagge in lotta per il controllo di una terra, in cui solo i fantasmi sembrano aver conservato un barlume rispetto. Dopo "Io non sono esterno", uno dei libri più intensi della letteratura contemporanea, Merico ci consegna una nuova opera, cruda ed intensa. Una storia in cui il lettore viene messo a dura prova, in cui è necessario scavare nei meandri più profondi della psiche umana sudando e spuntando sangue pagina dopo pagina, rovistando nel nero insieme ai suoi protagonisti, alla ricerca di un bagliore, uno spiraglio. Qualcosa di luminoso, qualcosa di umano, qualcosa di prezioso, qualcosa che arriva per restare.