Il giglio nel campo e l'uccello nel cielo. Discorsi (1849-1851)

Senza dubbio è possibile fare di questi scritti una cura dell'anima, tra volontà di potenza e volontà di vita, per volontà di continuare; senza dubbio raffronto prezioso notarne validità psicoterapeutica nelle attuali principali scientificità di riferimento professionale psicoterapico: psicologia individuale, psicologia della coscienza, psicologia complessa; e considerandone i tempi si nota quale fu l'ascendente della psicoterapia professionale, nata prima della psichiatria e di cui costituisce unico mezzo e strumento fondamentale (non i papaveri di oppio...); ciò per realismo (o neorealismo) — il significato però in considerazione dell'esistere prima che dell'esistente... Non i riferimenti teatralizzati delle opere con pseudonimi (che furono pubblicate anche in forma anonima-pseudonima) ma pensieri direttamente filosofici, che costituirono principio fondante di ecosofia ed inizio di orientamento filosofico ecologico per Europa Settentrionale, da Danimarca a Scandinavia (tanto che diverso psichiatrizzare dovette poi ricondurvisi eticamente); non a prescindere da storica soteriologia ma indipendentemente, saggezza filosofica individuale non individualista, non universale eppure universalmente conoscibile, per contrasto od interesse: nei caos metropolitani un miraggio meraviglioso altramente presagito, altrove da Europa la mancanza segnata dai vuoti; altrimenti (non differentemente) minimalismo filosofico, che indica nella poesia della natura la salvezza da Dio. MAURO PASTORE

Bellissimo libro anche da vedere, posato semplicemente su un tavolino. Questa edizione presenta testi introvabili in altri volumi su Kierkegaard. Ciò che colpisce maggiormente è la dolcezza e l'umiltà racchiusi in un testo che va oltre il discorso filosofico: sono parole di un fascino artistico-letterario. Il messaggio dell'autore, dischiusosi all'inizio, continua a rafforzarsi pagina dopo pagina. Consiglio questa edizione anche come regalo da fare ad una persona cara perché particolarmente adatto a superare l'idea della sofferenza e dei dispiaceri nella vita.

E' una raccolta di meditazioni (1849-1851) su alcune parabole del Vangelo. In questo "libricino", che Kierkegaard paragona a "un insignificante fiorellino ", sta scritto: " Cristianamente ciascun essere umano (il singolo), incondizionatamente ciascun essere umano, di nuovo, incondizionatamente ciascun essere umano è altrettanto vicino a Dio. E in che modo è vicino e altrettanto vicino? Perché è amato da lui. C'è uguaglianza dunque, infinita uguaglianza tra uomo e uomo." E ancora: " che cos'è l'umanità? E' uguaglianza tra gli uomini. La disuguaglianza è Il disumano."