Il ghetto di Varsavia lotta

L'episodio della rivolta del ghetto di Varsavia e' molto conosciuto molti testi ne parlano ma scritto da colui che partecipo' alla rivolta e sopravvisse mi ha emozionata. Giovani che non si vollero arrendere alla barbarie nazista, giovani che non vollero credere all'inganno nazista del lavoro all'Est, persone che non chiusero gli occhi per paura davanti alle numerose voci sullo sterminio programmato di massa del popolo ebraico, giovani che pagarono col loro sangue il desiderio di reagire al destino piu' crudele che il tedesco con tanta tracotanza pretendeva di imporgli come bestia. Giovani che fecero si, scorrere sangue nazista, ma sulle loro strade gia' stracolme del sangue ebraico che fu cinicamente e brutalmente strappato dalle vene di tutte quelle persone che furono massacrate in nome di quel ideale naziita assurdo barbarico e criminale della superiorita' razziale germanica.

Anche se si sa molto o praticamente tutto sulla rivolta del ghetto di Varsavia, questo libro è una scoperta. Non tanto dell'autore, ma proprio di quanto racconta: il libro originario è del '45, dopo la fine della guerra, quando i ricordi erano ancora vivi. Al di là della "folle" resistenza ad un nemico spietato e pieno di mezzi, quello che colpisce è l'umore delle persone del ghetto che non si vogliono rendere conto di essere di fronte ad un vero genocidio, vogliono chiudere gli occhi e pensare che quello che sta accadendo sta accadendo agli altri, non a loro. E solo un manipolo di giovani riesce ad imbracciare qualche povera arma e ad infliggere ai tedeschi una grande sconfitta.