Fuoco sotto il mare

La nuova puntata delle avventure di Aubrey e Maturin inizia col 'botto', ovvero con la nascita di un vulcano in mezzo all'oceano, e prosegue con tante avventure e pericoli (da cui i nostri eroi riescono a scampare ma solo a prezzo di gravi ferite). È vero che O'Brian deve dar fondo alla fantasia per creare sempre nuove avventure, ma ho trovato poco verosimile la libertà di movimento concessa a Dutourd, l'ufficiale francese che aveva imprigionato e torturato Maturin all'inizio di "Buon vento dell'ovest". E infatti questo si rivelerà un errore così grave da far fallire la loro importante missione! O'Brian è bravissimo (come già in "Rotta a oriente") nel tratteggiare suggestivi ambienti terrestri (questa volta in Perù, sulle Ande), non solo marini. Peccato che il titolo italiano non abbia potuto conservare, come il titolo originale inglese (The wine-dark sea), il riferimento ai poemi omerici "Iliade" e "Odissea".

La nuova puntata delle avventure di Aubrey e Maturin inizia col 'botto', ovvero con la nascita di un vulcano in mezzo all'oceano, e prosegue con tante avventure e pericoli (da cui i nostri eroi riescono a scampare ma solo a prezzo di gravi ferite). È vero che O'Brian deve dar fondo alla fantasia per creare sempre nuove avventure, ma ho trovato poco verosimile la libertà di movimento concessa a Dutourd, l'ufficiale francese che aveva imprigionato e torturato Maturin all'inizio di "Buon vento dell'ovest". E infatti questo si rivelerà un errore così grave da far fallire la loro importante missione! O'Brian è bravissimo (come già in "Rotta a oriente") nel tratteggiare suggestivi ambienti terrestri (questa volta in Perù, sulle Ande), non solo marini. Peccato che il titolo italiano non abbia potuto conservare, come il titolo originale inglese (The wine-dark sea), il riferimento ai poemi omerici "Iliade" e "Odissea".

Un romanzo veramente ottimo: interessantissima la prima parte nella quale, nonostante il permanere tipico di O'Brian di alcuni sottintesi (spesso difficili da chiarire univocamente, ma è questo il bello, no?), si chiarisce il caso Martin - Clarissa Oakes rimasto in sospeso dal libro precedente. Tuttavia, visto che non di solo approfondimento psicologico vive il lettore di romenzi storici, ecco una buona dose di intrighi, spionaggio, combattimenti e gustosa suspence. Merito dell'autore non cadere mai nel banale sia nella trama che nello stile, senza mai tagliare questi diversi momenti (spionaggio; battaglia; inseguimento...) con l'accetta, ma servendo una sapiente miscela di tutto ciò, condita con quell'erudizione mai pedante o soffocante che non si trova solo nelle citazioni (quale altro autore sarebbe poi stato in grado di citare Omero con tanta delicatezza?), ma che tempera e armonizza tutte le pagine. Lector: eme tibi hunc librum, laetaberis. Lettore: leggi questo libro, non te ne pentirai!