Fontamara

Per me è stata una rilettura piacevole ma soprattutto interessante per capire quanta ingiustizia e sopraffazione nascondesse il periodo storico del fascismo che ancora per i nostalgici è visto come il tempo dell’ordine e della giustizia. Una verità storica romanzata che svela realtà nascoste ai più. Non ho potuto non pensare a don Lorenzo Milani “Lettera ad una professoressa” perché, c’è anche da dire che, in questa terra arida della Marsica , l’ignoranza, purtroppo, ha fatto da terreno fertile allo sviluppo di tanti soprusi. L’opera è interessante anche dal punto di vista linguistico-strutturale: è una narrazione a più voci, direi a staffetta, comincia l’autore che, lungo il percorso narrativo cede di volta in volta la parola a tre protagonisti osservatori e testimoni dei fatti.

Il libro, che raffigura episodi accuratamente avvolti nel ricordo, racconta con intensità e vigore il modo migliore per vivere concesso a chi non conosce altro modo. Impossibile non leggerlo. impossibile non apprezzarlo.

Letto con repulsione e totale disinteresse alle scuole medie in quanto imposto dalla professoressa di lettere. Riletto con opposte sensazioni tanti anni dopo. La quintessenza del libro sta in queste due parole: "Che fare?"