Il fiuto del dottor Jean e altri racconti

Quattro racconti gialli, nei quali l'investigatore non è il commissario Maigret, ma il medico, trentenne, Jean Dollent che opera a Marsilly vicino alla Rochelle. Viene soprannominato il dottorino "forse perché era mingherlino, forse per i suoi modi gentili e alla mano, forse anche perché era anche proprietario di una minuscola 5CV". Egli scopre in sé la capacità di "fare emergere dalle storie in apparenza più complicate la pura e semplice verità" e così a fianco della sua attività di medico inizia a svolgerne un'altra, quella di investigatore. Una vera e propria passione per gli intrighi criminali, "come un collezionista si entusiasma alla vista di vecchie porcellane e di tabacchiere antiche". E', però, rispetto ai Maigret, un Simenon minore

É un libro di racconti. Nel primo, George Simenon ci fa atterrare nella provincia francese dove un dottore é distolto dalle sue occupazioni dall’annuncio di un delitto. Nel secondo, il dottor Dollent é tutto preso dal piacere di decifrare enigmi e catturato dalle grazie di un’ incantevole ragazza vestita di azzurro. Come risulta dalla deposizione di un meccanico di Écoin una mano si é sporta, chiedendo aiuto, nel terzo racconto. Nel quarto, il dottore comincia a sentirsi un detective professionista.

Il dr. Dollent è bravo, ma in questi brevi racconti l'approfondimento psicologico e la capacità di calarsi nell'ambiente dell'indagine di cui è maestro Maigret sono troppo concentrati per risultare più di una piacevole lettura. Comunque da leggere, magari per iniziare a conoscere Simenon.