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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
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Strano e meraviglioso: un thriller al rallentatore.
«Quando era piccolo, lei già lo chiamava Bergogne. Era venuto così, in modo quasi spontaneo: un giorno per stuzzicarlo l’aveva chiamato per cognome; la cosa aveva divertito il bambino e aveva divertito pure lei, tutto ciò perché lui imitava spesso il padre, con quell’aria seria e consapevole che prendono a volte i bambini quando si atteggiano ad adulti responsabili.»
«Con La festa di compleanno, Laurent Mauvignier porta sulle pagine il cliché dell’invasione domestica da parte di sconosciuti, riflesso delle ansie sociali prevalenti, senza cadere nella trappola della visione dicotomica tra male e bene, ordine e caos ma conferendogli una svolta letteraria oscura resa con uno stile impeccabile e travolgente.» - Alberica Confalonieri
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Consigliato dalla cassiera in libreria, ho preso questo romanzo dello sconosciuto autore francese... Subito sono rimasto folgorato dall' effluvio di parole senza soluzione di continuità di cui è composto il testo, fittissimo, un po' alla stregua di Saramago in Cecità, senza punteggiatura, come se si 'scrivesse' in prima persona, quasi come se fosse un continuo dialogo con se stessi... bellissimo impatto. Altra sorpresa positiva la caratterizzazione, profondissima ed accuratissima, dei personaggi, con le loro debolezze, le loro storie, il loro passato... Esaurito ciò, però, ed andando avanti nella lettura, non ho potuto fare altro che prendere atto della terribile noia che sopraggiungeva, e della troppo fitta descrizione di qualsiasi elemento caratterizzasse gli eventi, nulla incidendo, in positivo, la volontà di fare sviluppare gli eventi in maniera lenta e misurata, concedendo al lettore ben poco, non risultando ciò assolutamente interessante od elettrizzante. Così, banalmente, abbiamo la storia di questa famiglia (lui, Patrice, contadino, lei, Marion, consorte piuttosto malcelatamente insoddisfatta della propria vita coniugale, con una figlia piccola ed una eccentrica vicina pittrice) che vive in un piccolo borgo rurale nel sud della Francia. A caratterizzare il racconto vi è la festa di compleanno per i quarant'anni di Marion, alla quale inaspettatamente giungono, non invitati, Denis, Christophe e Tartaglia, direttamente dal passato di uno dei protagonisti. Così si va avanti stancamente e banalmente, in un crescendo Tarantiniano - volendo fare un paragone cinematografico - che sembra però piuttosto raffazzonato e improvvisato, fino allo scadentissimo, pessimo finale. Passare oltre.
Recensioni
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