L' etica in un mondo di consumatori

Nel saggio Bauman s’interroga sulla sopravvivenza di un’etica come somma di valori condivisi in una società globalizzata priva di riferimenti, di centralità e di legami. Individui in affannosa ricerca di identità s’aggrappano a due valori, libertà e sicurezza, in aperta contraddizione. La sicurezza, miraggio imposto da comunità conservatrici, serve ad imporre restrizioni al movimento e al cambiamento, mentre una libertà senza punti di riferimento e guide attendibili si manifesta come emancipazione da vincoli sgraditi. Il sociologo affronta poi la contraddizione tra lo spirito solidale ed una civiltà che promuove l’interesse personale nella ricerca di felicità. Se l’amore per sé stessi dipende dalla considerazione degli altri, si crea una dipendenza dal loro giudizio che li fa apparire minacciosi. La dipendenza crea risentimento e il conseguente arroccamento difensivo. Bauman e le sue dotte fonti denunciano un’altra antinomia capace di svuotare di senso l’etica. Se la contrapposizione tra possibile ed impossibile soppianta l’altra tra proibito e lecito, allora gli individui saranno tormentati più dal senso di inadeguatezza che da quello di colpa, limite necessario al comportamento etico. Libero così dalle restrizioni etiche, l’individuo persegue la ricerca del piacere nelle merci dove trova un surrogato di solidarietà non in grado di compensarlo della perdita del calore di una comunità di lavoro e di affetti. Danni collaterali anche la rinuncia all’autonomia di pensiero e la delega della responsabilità politica a piazzisti in cerca di potere assoluto. L’etica che verrà – conclude Bauman- avrà forma inconsueta. Dispiegherà la logica della responsabilità per ottenere “la rinegoziazione e la riforma del tessuto di interazioni globali”. Su questo terreno si dovrà avventurare la sperimentazione politica nel definire modelli e valori capaci di far rivivere le democrazie. Per l’Europa una sfida a trasformare in vita solidale la logica dell’arroccamento locale.