L' età della ragione

Mi ha stupito di trovare in Sartre una vena maschilista che si manifesta nella descrizione delle donne di questa storia, tutte viste con occhio quasi di disprezzo, vagamente repellenti fisicamente o con qualche tratto disgustoso o quantomeno sgradevole. Tutta la storia gira intorno a una questione scabrosa: trovare soldi da parte di Matteo per fare abortire la sua amante. I soldi non si trovano e interviene a questo punto l'interrogativo fatale: sposarla e far nascere il bambino? Da qui si diparte un gomitolo di chiacchiere, spesso verbose e inconcludenti, bevute nei vari locali, incontri fra amici. Il tentativo di descrizione, più o meno fenomenologica, di una Parigi estiva, di sensazioni e pensieri, si trascina in questi anfratti, dando una sensazione melmosa di oppressione, senza mai nessun guizzo o autentica lacerazione (ho scritto autentica? Oddio adesso Heidegger si rigira nella tomba).

Libro iniziato con scetticismo ma che cattura con la sua calma,con la sua lettura lenta e acuta.Matteo,il protagonista, è l'evidente alter ego di Sartre,filosofo e pensatore impegnato in un amore ufficiale e un altro meno maturo.personaggi che s'intrecciano e linearità delle pagine che ti accompagnano fino alla fine con tanta voglia.manca una stella solo per qualche divagazione di troppo.Ma Sartre è Sartre,e in questo libro c'è tutto lui.

Uno dei romanzi della trilogia delle "Vie della libertà". Ottimo romanzo di uno scrittore e di un filosofo troppo trascurati, in questi ultimi vent'anni attraversati da molti intellettuali sonnambuli, se non complici di un sistema asservito alla merce. Sartre, attraverso Matteo, ci ricorda la difficoltà di essere uomini, nel corso di un'esistenza perennemente contesa al nulla. La libertà, ci racconta, è il frutto di una contesa spasmodica, all'interno di quale meschinità e grandezza si mescolano inestricabilmente. Chi tra noi vorrebbe essere Matteo, o Daniele, o Boris, o Ivic, o Marcella? Credo nessuno: sono personaggi che ci assomigliano, prigionieri di un rovello che è il nostro. Per questo "L'età della ragione" è un romanzo da leggere: è il "nostro" romanzo.