Dracula. Una storia vera

Erano anni duri, pericolosi, quando era impossibile fare l'eroe solitario, e occorreva procurarsi alleanze ed appoggi, come credo sia sempre avvenuto.Lui che è passato come l'impalatore non era certo il più crudele della storia, verso metà libro l'autore si lancia a ricordare i vari metodi di uccisione ed eliminazione di nemici ed avversari politici, da Gilles de Rais alla contessa Bathory, dai poliziotti torturatori della dittatura argentina alle bombe al fosforo su Falluja e Gaza, non dimenticando le brutalità della Chiesa cattolica. Lo stesso fratello Mirceu venne accecato e sepolto vivo, mentre l'impalamento era una pratica conosciuta fin dagli Assiri.Appropriato secondo me citare il successo de Il silenzio degli innocenti per sottolineare l'attrazione che esercitano sulla psiche il sangue e l'horror. Fa un pò da contraltare alla violenza la descrizione della passione artistica di Mattia Corvino: "il re nutriva per i libri un amore autentico e intenso, non solo di facciata:era sua abitudine,per esempio,tenere sul comodino vicino al letto qualche bel volume da leggere prima di addormentarsi", cosa che forse piacerà ai lettori di IBS.Vlad III è passato mediaticamente come il principe della notte,figura che forse era già adombrata nella vita che conduceva a soli ventanni "prese a spostarsi celermente fra campagne e città,in incognito,in solitudine,mai stanziandosi e sempre guardandosi intorno con la massima circospezione".