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Una donna di troppo. La seconda indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana. Ediz. a caratteri grandi
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Una donna di troppo. La seconda indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana. Ediz. a caratteri grandi - Giorgio Ballario - copertina
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donna di troppo. La seconda indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana. Ediz. a caratteri grandi
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donna di troppo. La seconda indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana. Ediz. a caratteri grandi

Descrizione


1935. L'Italia cerca di imporsi fra le potenze per conquistare un «posto al sole». Imminente la guerra con l'Abissinia, che ormai neppure l'intensa attività diplomatica può scongiurare. Ma in Somalia, dove il generale Graziani si accinge a lanciare l'offensiva dal fronte sud, alcune morti misteriose mettono a rischio l'avanzata delle truppe italiane. Si presumono operazioni di sabotaggio delle spie del Negus, ma si ipotizza anche l'azione di bande criminali. Dall'Eritrea viene inviato a investigare il maggiore Aldo Morosini. L'accoglie una città oppressa dall'afa dei monsoni, ostile, pervasa da intrighi e trame di potere. L'indagine entra fra le pieghe oscure dell'animo umano e della società coloniale, che dietro la facciata di perbenismo riproduce i vizi della madrepatria. Morosini incontrerà tanti ostacoli, pochi amici e molte donne. Compresa una di troppo.
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Dettagli

2009
7 ottobre 2009
416 p., Brossura
9788862040518

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Riccardo Alberti
Recensioni: 5/5

Africa Orientale Italiana, 1935. Alla «ricerca di un posto al sole» l’Italia fascista si appresta ad aggredire l’ultimo brandello di territorio africano non ancora sottoposto a dominio coloniale, quell’Etiopia sottoposta all’imperio del Negus Neghesti Hailé Selassié, che vanta tuttavia il miglior esercito del continente. Al fine di organizzare l’offensiva dal fronte sud, il regime ha inviato in Somalia Rodolfo Graziani, generale fascistissimo ed assai controverso per i metodi brutali utilizzati nella “riconquista” della Libia. Ma una serie di efferati omicidi semina inquietudine nella popolazione locale e nei militari inviati dalla madrepatria in previsione dell’imminente invasione, rischiando di ritardare il calendario delle operazioni. Un giovane fantaccino trovato impiccato, un capomanipolo della MSVN sgozzato, un ascaro libico abbattuto mentre era in preda ad un accesso di follia, una suora strangolata: quale la connessione fra le vittime dei misteriosi decessi? Le forze di polizia di Mogadiscio si dimostrano inadeguate alla risoluzione dei casi e dall’Eritrea viene quindi inviato il maggiore dei Carabinieri Morosini, il quale, accompagnato dal fido maresciallo Barbagallo e dal laconico scium-basci Tesfaghì, si troverà ad operare in un ambiente ostile e periglioso (come d’uopo per questo genere romanzesco). Il secondo episodio delle indagini dell’investigatore coloniale scaturito dalla penna di Giorgio Ballario si conferma sui buoni livelli dell’esordio, vantando il proprio punto di forza nella realistica descrizione ambientale, frutto evidente di un’accurata opera di ricerca documentale, che porta quest’opera a sconfinare nel campo del romanzo storico, anche grazie all’inserzione di un personaggio come Graziani. Il racconto alterna la forma omodiegetica a quella del narratore onnisciente; compare una dark lady e la soluzione non appare completamente soddisfacente per la sproporzione fra gli atti omicidiari e il movente che li ha cagionati. Comunque buono!

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carla casabassa
Recensioni: 4/5

Ho letto il libro e lo tovo ancor migliore del primo, che già mi era piaciuto. Il maggiore Morosini e i suoi collaboratori prendono uno spessore psicologico maggiore, diventano quei "cari amici" che, credo, ogni lettore ha nella memoria, e si è felici di ritrovare in nuove peripezie, o rileggendo le vecchie. Amici che non invecchiano e spesso ci tengono compagnia Anche i paesaggi sono palpabili, e pecebili, sembra di poter annusare gli odori e gli afrori di quella lontana Africa

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Walter
Recensioni: 4/5

Ho letto il libro e mi sembra ancora migliore del precedente (Morire è un attimo). Ben scritto, ottimo sviluppo della trama, una resa quasi cinematografica dell'ambiente, il tratteggio dei personaggi. Un libro del genere merita successo.

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Conosci l'autore

Giorgio Ballario

1964, Torino

Giorgio Ballario, nato a Torino nel 1964, è giornalista e lavora a «La Stampa». Ha pubblicato cinque romanzi (Morire è un attimo, Una donna di troppo, Il volo della cicala, Le rose di Axum, Nero Tav e il più recente Fuori dal coro, del 2017) oltre a racconti in svariate antologie giallo-noir. Nel 2010 ha vinto il Premio Archè Anguillara Sabazia con Morire è un attimo, e nel 2013 ha vinto il Premio GialloLatino con il racconto Dos gardenias, pubblicato da Mondadori. Dal 2014 è presidente di Torinoir, collettivo di giallisti torinesi di cui Edizioni del Capricorno ha pubblicato Porta Palazzo in noir (2016), Il Po in noir (2017) e Il destino dell'avvoltoio (2018).

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