Daydream

Si può definire come un album di passaggio, in quanto si vede chiaramente l'impronta più pop degli esordi di Mariah che si mescola con l'R&B per creare un genere ibrido che sarà poi il suo marchio di fabbrica.

Uno degli album che hanno venduto di più nella storia della musica. Qui Mariah Carey era al top della sua carriera, perchè metteva la sua splendida voce al servizio di ballate romantiche che hanno fatto sognare il pubblico più variegato. Successivamente ha cominciato a fare musica più urban, meno raffinata, ma pur sempre di qualità. Quest'album è davvero un sogno ad occhi aperti, adatto per trascorrere dolcissimi momenti di intimità!!!

Mariah Carey in fase di transizione; dalle delicate ballad romantiche di music box a un suono più urban e soul. Mariah apre lo show con un lead single campionato, come farà ancora per molti anni, 'fantasy', voce da dea e ritmo coinvolgente abbastanza per conquistare il pianeta, e poi riparte alla ricerca delle proprie radici black senza perdere la matrice pop ( non dimentichiamo che il disco punta a stravendere); ascoltiamo cosi il soul di underneath the stars, che preannuncia le atmosfere ben più peculiari del successivo album, e il duetto 'one sweet day' coi boyz 2 men, annoverata tra le più bella canzoni di tutti i tempi; ancora fa capolino l'r'n'b in 'long ago'. Le ballad sono ben confezionate e non hanno nulla da invidiare a quelle del precedente album; non può mancare la cover, in questo caso dei journey, 'open arms'. Gradevolissima la prima produzione del suo futuro mentore jermaine dupri, 'always be my baby'.