Crave

Sembra una copia mal riuscita di twilight. Personaggi stereotipati e scrittura abbastanza mediocre.

Non mi è piaciuto per tanti motivi. La trama è povera e ripetitiva, ha la presunzione di parlare del grande amore, ma cos'è che rende grande questo amore? La protagonista Grace dopo aver perso i genitori deve trasferirsi in Alaska, dove vivrà con suo zio che dirige un collegio per ricchi problematici, vi ricorda la serie legacies? Si è uguale, ma meno originale e già legacies non vantava chissà quale originalità. Arriva, le capitano mille incidenti, rischia più volte la vita, si fa diversi nemici e tutto nell'arco di sei giorni, dove trova pure il tempo di constatare che il rude Jaxon è un figo ( cosa che ripete ogni dieci righe) e quindi se ne innamora, lui chissà perché la ricambia, nasce l'amore e lei finisce di nuovo mezza morta, fine del primo libro. L'autrice si prende molto spazio per decantare la bellezza di tutti, ma non trova il tempo per dirci qualcosa su Grace e sulla sua famiglia, perché su di lei ce ne sarebbero di cose da dire, e invece no, c'è sempre questa vaghezza, questa inconsistenza, questo, non si può dire. I personaggi parlano in modo contradditorio. Qui e là vengono inseriti colpi di scena che non sanno di niente, perché banali e prevedibili. Qui e là i soliti omaggi a Twilight . Personaggi senza caratterizzazione, però sono tutti bellissimi e la protagonista ha pure le tettone. Sconcertante. Una broda senza una vera struttura narrativa. Un libro adatto a ragazzine di 12 massimo 13 anni, giusto per leggere qualcosa di poco impegnativo.

La storia in sè è piena dei soliti cliche, e i pensieri della protagonista sono molto spesso noiosi e estremamente incentrati su Jaxon, il che rende la lettura un po' pesante. Nel complesso però la trama è comunque interessante, perfetto però per chi ama il genere paranormale ambientato nelle accademie.