Una cosa piccola che sta per esplodere

Giovani. Bambini adolescenti ragazzi. Dovrei mettere tanti asterischi o ə, sono sottintesi. Storie, molto diverse tra loro, per temi ed ambientazioni con un filo comune: i giovani protagonisti. Il primo, Pelleossa, è un piccolo gioiello. Parla di anoressia, ma non solo. Come abbia fatto Cognetti ad entrare così profondamente nella psicologia diversa delle ragazze descritte resta un mistero. E poi ci sono le storie di Pietro, per me l'alter ego di Cognetti, e Mina, che dà il titolo al libro e gli altri, da scoprire. Grazie a Cognetti. E la copertina?! Proprio bella!

Fino alla settimana scorsa ovvero al successo a Cannes del film tratto dal suo libro, io Paolo Cognetti non sapevo nemmeno chi fosse. Mi sono avvicinata a questo libro attratta dal titolo che rimanda senza modestia al grande Carver e sono rimasta piacevolmente sorpresa dai racconti che narrano storie interessanti in una lingua asciutta ma fortemente espressiva. Fa piacere scoprire qualcuno così bravo sotto casa.

Fra campeggi, voglia di fuga, strani maestri di vita, ragazzine anoressiche e ricchissime rinchiuse in una prigione dorata e scrittrici in erba che si inventano scrivendo un genitore assente, Paolo Cognetti con “Una cosa piccola che sta per esplodere” ci porta dentro il mondo vertiginoso e affamato dell’adolescenza. Penso che la giovinezza sia l’età perfetta per il racconto breve: si ha fretta, energia, voglia di arrivare al punto. Una raccolta coerente e scritta con la maestria di un vero amante della short story: una cosa piccola e buona per guardarsi dietro con dolce malinconia, serenità, rabbia, amore. È strano notare come tutte queste cose stiano in qualche decina di pagine. Recensione completa su nabustorie.art