Il cavaliere nero

Dalla Scozia alla Francia, tra campi di battaglie, saccheggi, assedi e inseguimenti navali, tra lutti, dolori e amori, Thomas cerca la verità sul suo passato. Una storia incredibile, mai pesante e da cui ci si sente totalmente coinvolti, inserita in un contesto storico magnificamente costruito, caratterizzata da una narrazione molto vivida. Come al solito le battaglie dell’autore sono semplicemente avvincenti, soprattutto quella finale e ancora di più quella iniziale. Infatti, sono rimasto particolarmente affascinato dall’intera ambientazione scozzese (o per meglio dire nord inglese) e quindi dalla Battaglia di Durham. Come nel primo ci sono diversi personaggi, tutti molto approfonditi, e fra quelli nuovi spicca il giovane Robbie. Inoltre, ed è incredibili, in questi libri anche i personaggi marginali hanno uno spessore unico. Cornwell è tra i migliori scrittori di romanzi storici che abbia mai letto. Con la sua penna sembra veramente capace di riportarci nei campi di battaglia e nelle terre devastate della Guerra dei Cent’anni. Anche questa volta la casa editrice ha voluto cambiare il titolo, cosa di per se fastidiosa, ma almeno per il primo ne hanno scelto uno sensato. Una volta terminato questo volume viene da chiedersi: che senso ha “Il cavaliere nero”? Ancora una volta apprezzata la nota storica.

Mi trovo di fronte al classico caso in cui tutti ti suggeriscono un libro, leggi recensioni positive e invece ti ritrovi ad essere la pecora nel del gruppo con tanto di delusione. L'ho trovato noioso e senza troppi stimoli. I dialoghi sono un po' ripetitivi. Sono arrivata alla fine sperando in una svolta che non c'è stata. Voto 2.

Prima esperienza con i romanzi di Cornwell che non esito a definire decisamente positiva anche se - forse - non fortunatissima visto che sono incappato nel secondo atto di una trilogia con tutti i pregi ed i difetti che questo comporta... Il romanzo è un riuscitissimo blend tra storia reale e finzione in cui - fortunatamente, perché il tema è trito e ritrito - il Graal è solo il trait d'union usato dall'autore per narrare le vicende di Thomas, arciere al servizio del re d'Inghilterra. Interessante e dettagliato il racconto delle battaglie campali e degli assedi (con tanto di spiegazione delle tattiche e delle strategie militari utilizzate dalle milizie prima dell'avvento delle armi da fuoco), così come la narrazione dell'avventuroso viaggio che porta Thomas, in compagnia del fidato amico scozzese Robbie, dal Nord dell'Inghilterra alla Bretagna attraversando la Manica; cruda ma realistica, infine, la descrizione della "procedura" usata dalla Santa Inquisizione per ottenere la "verità" dai "peccatori". Per concludere lo definirei un romanzo di ambientazione storica molto interessante e con tutte le caratteristiche per affascinare ed attrarre non solo gli amanti di genere, ma anche i veri cultori della storia.