Il caos da cui veniamo

Un romanzo in cui si narra di incesti, morte, violenza, ma anche di speranza e forza. McDaniel ha una scrittura scorrevole, autentica e totalmente coinvolgente. Da leggere consapevolmente (si soffre)

“Caos. Un termine che indica confusione, disordine…. Nella mitologia greca, Caos è l’essere primigenio. Qualcuno può pensare che la mia famiglia corrisponda a tutto questo…Si, forse siamo questo. Ma è stato una meraviglia esserlo”. Le parole che Betty, detta Bitty per un errore nel certificato di nascita, pronuncia davanti alla bara del padre sono un compendio di cosa siano stati i Lazarus: caos e meraviglia, il primo nella ‘non convenzionalità’ dei rapporti tra i due genitori, tra loro e i figli, tra i fratelli e le sorelle ; la seconda rappresentata dalle storie, dalle leggende fantastiche, magiche, coinvolgenti che il padre inventava, creava per loro, ma soprattutto per Bitty, la sua “Indianina” con la quale aveva un rapporto speciale. E’ lei che racconta alcuni anni della sua infanzia e adolescenza, segnati dalle offese ricevute essendo figlia di un pellerossa, dal desiderio di evadere dalla quotidianità fatta di problemi sia economici che affettivi scrivendo racconti e poesie,, dalla scoperta, sua e del lettore, dei segreti, dei peccati, del passato, della ‘maledizione’ che non sembra voler abbandonare la sua famiglia. Dedicato dall’autrice alla sua mamma e alla sua “antica magia” ( è lei Bitty ), questo romanzo è un libro potente, a volte crudo, con pagine quasi scioccanti, anche di formazione, scritto con un linguaggio tagliente e poetico allo stesso tempo: descrizioni che fanno ‘vedere’ nei minimi particolari gli ambienti e i panorami, narrazioni che scavano nell’intimo dei personaggi e ne tratteggiano le caratteristiche esteriori, nessuna remora a raccontare anche situazioni scabrose, atteggiamenti ‘borderline’, pensieri negativi. Un romanzo che conquista, che fa riflettere, che non si dimentica facilmente.

Non sono riuscita ad apprezzarlo, sarò una voce dal coro, ma non mi è piaciuto particolarmente.