Calore e polvere

L'ambientazione ricorda quella del più famoso "Passaggio in India" di E. M. Forster, ma la trama risulta meno interessante. Il romanzo dovrebbe approfondire maggiormente il rapporto e l'incontro tra due culture totalmente opposte quali sono quella inglese e quella indiana. Nonostante la terza persona, la narrazione più coinvolgente risulta essere quella di Olivia. La nipote invece, attraverso l'espediente della narrazione in prima persona e del non rivelare il proprio nome, cerca di insinuare il dubbio di una possibile reincarnazione di Olivia in lei; in realtà il suo scopo è principalmente quello di dare alla sua vita un senso nuovo rivivendo forzatamente l'esperienza di Olivia, con cui peraltro non ha alcun legame di sangue.

Dopo 50 pagine mi sento in dovere di sconsigliarne la lettura a chiunque. E i motivi sono anche troppi per elencarli. Mi basta dire che è un libro bruttissimo in contenuti e in stile.

Mi spiace dover scrivere la prima recensione a questo libro perchè è negativa. Sono stata attratta dalla trama: una giovane donna inglese dei nostri tempi che si avventura in India cercando di ripercorrere lo scandalo di una giovane sposa inglese vissuta all'inizio del Novecento, la prima moglie di suo nonno, che abbandona il marito dopo aver subito il fascino ambiguo del potente Nababbo locale. In realtà il libro mi è risultato particolarmente noioso e in alcuni passaggi incomprensibile, nessun personaggio è ben delineato, ho sperato di provare simpatia per almeno una delle 2 protagoniste ma non sono riuscita ad "avvicinarmi" a nessuna. Ho dovuto procedere saltando ogni tanto qualche pagina per poter terminare il libro e scoprire coma andava a finire. Non gli ho dato il voto più basso solo perchè ho apprezzato le descrizioni di usanze, costumi e tradizioni (anche assolutamente inaccettabili come la messa al rogo della moglie alla morte del marito) di un popolo ben lontano da quello europeo.