Le bibliotecarie di Alessandria

400 pagine di una storia di famiglia nell'Italia postunitaria (un po' cambiati i nomi, ma è la storia vera della famiglia dell'Autrice). Accanto alle migrazioni obbligate dei funzionari dello Stato, c'è l'imprinting di un certo clima - mediterraneo e meridionale, dall'Egitto alla Sicilia - che arriva forse a determinare le scelte di vita della mamma, che lascia il marito per un uomo di Palermo (ma originario del Nord tedesco: il fascino del viaggio e del diverso ha il suo peso...). Ma i temi principali del libro forse sono altri: ad esempio, la difficoltà di una bambina figlia di separati nell'Italia degli anni '30 (pensa di essere lei la colpevole del divorzio dei genitori, prega sempre che papà e mamma tornino insieme, di volta in volta si "radica" a Palermo con la mamma o a Roma col papà e con le nonne, per poi cambiare dopo qualche mese) e soprattutto la guerra. Un libro a volte ripetitivo e appesantito da troppe digressioni, ma buono per entrare nel clima dell'Italia anteguerra, vista attraverso la storia di una famiglia.

Concordo. La storia non è male, ma troppo spesso si dà origine a lunghe parentesi noiose, che fanno perdere il filo, e il finale si conclude troppo frettolosamente. Speravo fosse un romanzo più CORALE, e invece non lo è, perchè di molti parenti principali, si perde poi traccia. Non mi è piaciuto il continuo saltellare tra la III e la I presona, trovo sia piuttosto confondente. Bella la psicologia della ragazzina, contesa tra due famiglie. Deludente, invece, la figura della madre, sulla quale pensavo il romanzo puntasse molto, e che invece, lentamente, mette in disparte. Insomma, un 3. Ma si poteva fare di meglio, soprattutto visto l'inizio, che ho trovato suggestivo e gradevole. Poi, diciamocelo, scrivere 50 o 80 pagine in meno, non avrebbe fatto male a nessuno...

Nel complesso è un buon libro, anche se manca di unità e quindi è disuguale. Nella prima parte, una galleria di personaggi che passano velocemente senza incidere sul nucleo del romanzo - che è la storia di Adriana, della sua evoluzione dolorosa dopo la separazione dei genitori, della sua ambivalenza verso di essi, del suo trovarsi, finalmente, con il padre, come uomo, nel dramma della guerra. Molte le pagine felici, particolarmente la descrizione dell'infanzia e dell'adolescenza di Adriana. Meno felici e non di rado superficiali le pagine su Marta, sua madre.Con o senza Alessandria, il libro è la storia di Adriana.