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Non ci siamo proprio. La critica sociale è una cosa, il livore nei confronti dello Stato Sociale Svedese e delle Forze dell'Ordine, che sicuramente avranno avuto i loro difetti, è un'altra cosa. Si è trattato di una lettura veramente irritante, che ha oltretutto relegato alle ultime poche pagine la comparsa del colpevole (una cosa piuttosto fuori dalle regole in questo genere di letteratura, credo), con un assassino di troppo che proprio non ci azzecca. Ho letto tutto Martin Beck, in ordine, mi manca solo l'ultimo, ma questa antologia di insulti è sicuramente il peggiore.
Il SETTIMO dei dieci gialli del ciclo "Martin Beck". Riguardo all'edizione: sorge il sospetto che il nome di Camilleri sia stato usato per pubblicità. Basta leggere i gialli per scoprire che Sellerio li ha pubblicati in ordine sparso, senza riguardo per la sequenza originale di pubblicazione, che non è irrilevante, dato che la vita del protagonista si dipana parallelamente alle storie (tra parentesi, molti autori scandinavi moderni hanno copiato – spesso rozzamente – questa caratteristica). La sequenza corretta in cui andrebbero letti i dieci romanzi è la seguente: Roseanna (n. 638) L'uomo che andò in fumo (n. 776) L'uomo al balcone (n. 686) Il poliziotto che ride (n. 713) L'autopompa fantasma (n. 739) Omicidio al Savoy (n. 757) Un assassino di troppo (n. 665) L'uomo sul tetto (n. 807) La camera chiusa (n. 828) Terroristi (n. 867)
Un ottimo libro, da leggere al caldo di una stufetta in un serata di Dicembre.
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